Riceviamo e inoltriamo la lettera di Valerio laino, ristoratore attivo da 10 anni nel cuore di Roma:
Mi chiamo Valerio laino ristoratore nel cuore di Roma da ormai 10 anni, in trincea dall'inizio del lockdown per difendere la mia, la nostra categoria di autonomi, partite iva, ristoratori e liberi professionisti, letteralmente abbandonati come se nulla fosse, messi in ginocchio e costretti a continuare ad affrontare spese insostenibili da mesi, con incassi dimezzati dell 80%.
L'unico plauso che va a mio parere al governo è quello di averci aiutato ad indebitarci con l'accesso al credito grazie alla garanzia dello Stato, non dimenticando che la chiusura delle attività c'è stata imposta, così facendo è stato deciso il nostro fallimento ormai quasi consolidato. In questi giorni si parla della proroga dello stato di emergenza, situazione a mio avviso drammatica ancor di più per noi ristoratori, così facendo verrà agevolato il lavoro in smart working da casa, quindi la mancata presenza di lavoratori pubblici metterà sempre di piu in ginocchio il centro della capitale che ormai da anni sostiene la nostra categoria tra pause pranzo e cene di lavoro.
Il mio sfogo mi ha portato ad affiggere un cartello di quasi disprezzo, rabbia, delusione ma soprattutto antipolico, scattato ieri mattina dopo aver visto centinaia di applausi per il nostro presidente Conte, ma nello stesso tempo vedere versare lacrime al proprietario di una nota attività storica in centro, nonché padre di famiglia, disperato perché ormai esposto per migliaia di euro e senza aver potuto accedere a nessun sussidio e aiuto da parte del governo. Penso che ciliegina sulla torta sia stato il mancato rinvio delle tasse da luglio a settembre. Per noi ristoratori del centro di Roma le speranze di salvarci sono sempre di meno, ahimè il grande patto in Europa visto le condizioni e l'erogazione posticipata dei soldi di sicuro per noi partire iva non sarà altro che l'ennesima beffa.
saluti
Valerio laino
3451806315