Atmosfera vintage di locali fumosi e con uno spirito swing, notti travolgenti di sonorità jazz, irrompono sul palco del Blue Note di Milano, a grande richiesta dopo numerosi sold out, Vik and the Doctors of Jive il 19 Dicembre 2019. In uno spettacolo sempre frizzante e divertenze con musicisti di grande valore, che annovera grandissimi nomi del panorama jazzistico italiano, ad accompagnare la band le note, colonna sonora di una storica edizione di Canzonissima, che il Maestro Vince Tempera, per trent’anni direttore d’orchestra del Festival di Sanremo, ha regalato al gruppo di cui è, ormai da tempo, mentore e ispiratore. Voce roca ma suadente, originale marchio di fabbrica di Vik, al secolo Vittorio Marzioli, cantante mattatore dei Doctors, il palco del Jazz club più famoso d’Italia si riscalda con “That’s amore”, successo di Dean Martin in versione jive. Si alternano inediti di pregio, in cui il dottore del Jive si racconta ripercorrendo la storia della sua band dagli esordi, ad evergreen rivisitati in chiave jive, dai ritmi sincopati di “When you wish upon a star” di Louis Armstrong, celebre colonna sonora di Walt Disney, alla popolare “Everybody loves somebody” a cui partecipano, all’unisono, tutti gli elementi dell’orchestra in un’atmosfera di collaudata complicità alla quale neanche il pubblico in sala può sottrarsi.
Complice la verve inesauribile di Vik Dinamite, il Maestro Tempera, con il pubblico, si trova come catapultato in un gioco di battute, complici rimandi e improvvisazioni che culmina sulle note di un classico di Fred Buscaglione, “Guarda che Luna”. Colpisce e stupisce il pubblico il susseguirsi vibrante di contrasti e repentini cambi di atmosfera: dal mood intimistico dell’inedito “Nostalgia alle tre” di Vik, all’atmosfera di allegra complicità di “Wanna be americano” e “O Sarracino” in cui i Doctors al completo trascinano letteralmente il sofisticato pubblico del Blue Note che si ritrova, in piedi, a cantare con la band made in Jive.
L’inedita coppia del Jive, Vik Dinamite e il Maestro Tempera, declina così la serata, sotto il segno della sorpresa e della coraggiosa contaminazione in cui labili diventano i confini entro cui sfumano la frizzante irriverenza dell’uno e l’indiscussa autorevolezza dell’altro e anche quando i Doctors e il Maestro si congedano sulle note di “Buonasera signorina” l’entusiasmo del pubblico è assoluto: lo show è capace di accendere le platee più eterogenee, il grande pubblico prima ancora che un’elite di soli specialisti, vera forza dello spettacolo, vera forza della musica.
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