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La società civile scrive al Parlamento: prima le regole della rappresentanza

Milano -Il 4 maggio, il giorno della ripresa dalla fase acuta della grande pandemia, un gruppo di privati cittadini ha scritto a tutti i parlamentari, proponendo loro di farsi promotori in tempi rapidi di una legge sulla rappresentanza, preliminare e sovraordinata ad ogni legge elettorale.

Il gruppo, che si è dato il nome “Viva il Parlamento”, ha messo a punto “le 3 regole della rappresentanza”: regole che, secondo i proponenti, sarebbero in grado di restituire rappresentanza e centralità al nostro Parlamento.

Le regole, che sono state sottoposte a giuristi che hanno contribuito a renderle facilmente trasformabili in articoli di una nuova e semplice legge della Repubblica, sono:

regola 1

“I soggetti aventi titolo a proporre liste elettorali hanno facoltà di candidare ciascun candidato in non più di due collegi elettorali. Le liste elettorali dovranno essere presentate con almeno 120 giorni di anticipo rispetto alla data prevista delle elezioni.”

regola 2

“La combinazione tra le liste elettorali di cui alla regola 1 e le corrispondenti schede elettorali deve consentire all’elettore di scegliere un partito/lista e non più di due candidati. E’ ammesso il voto in forma disgiunta.”

regola 3

“I soggetti di cui alla regola 1, in caso di ricandidatura nella successiva tornata elettorale, sono tenuti a ricandidare ciascun parlamentare nello stesso collegio elettorale nel quale era stato in precedenza eletto, fatta salva la facoltà di candidarlo anche in un secondo collegio. E’ ammesso che il soggetto proponente sia diverso da quello nelle liste del quale il parlamentare era stato in precedenza eletto.”

Il “sistema di regole” ha l’intento di:

•    riavvicinare la politica alla gente, assicurando agli elettori la possibilità di eleggere i propri rappresentanti, di valutare il loro operato e di confermare o meno il mandato alla ricandidatura,

•    rendere politicamente vantaggioso per gli eletti occuparsi della comunità che rappresentano durante il loro mandato parlamentare,

•    rendere altrettanto vantaggioso per i partiti superare la tendenza a rimanere confinati nell’ambito poco più che regionale dei “collegi sicuri” e investire nell’ampliamento della loro presenza di medio periodo sull’intero territorio nazionale.

Da un trentennio a questa parte, il susseguirsi di leggi elettorali alla ricerca di volta in volta di governabilità e compromesso tra i partiti costituenti la coalizione maggioritaria del momento, ha provocato una progressiva erosione della effettiva rappresentanza del parlamentare e dunque della centralità del Parlamento nella nostra democrazia, che per la nostra Costituzione è, o dovrebbe essere, per l’appunto rappresentativa.

In effetti tra liste elettorali bloccate che impediscono al cittadino di scegliere il proprio rappresentante, possibilità dei partiti di presentare lo stesso candidato in molti collegi, potendo così sottrarlo al giudizio della comunità che lo ha eletto e non ultimo il sostanziale vincolo di mandato sotto il quale è costretto ad agire il parlamentare “nominato”, è comprensibile come il cittadino si senta vieppiù ininfluente, lontano dalla “casta” dirigente e sia sfiduciato rispetto a qualunque possibilità di indirizzare la politica.

Le 3 regole della rappresentanza proposte hanno certamente il merito di porre all’attenzione il fondamentale tema della rappresentanza in una democrazia degna di questo nome, ma a ben vedere la loro applicazione avrebbe un’influenza positiva e profonda, oltre che nei rapporti tra i cittadini ed i Parlamentari restituendo centralità e forza al Parlamento, anche nel rendere più trasparenti le relazioni tra parlamentari e partiti e nel favorire i partiti nel recupero di quel radicamento territoriale, di cui tanto si parla.

Tema e contenuti della proposta possono essere approfonditi presso il sito di Viva il Parlamento, a partire dal quale è possibile anche interloquire con i promotori dell’iniziativa.

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Sicurezza e continuità della filiera agroalimentare: supportare e rilanciare il Paese scegliendo il Made in Italy. Diretta Facebook – Rotary Club di Milano Porta Venezia – giovedì 2 aprile, h20:30

La produzione agroalimentare italiana va difesa ed esportata con tutti i mezzi e gli strumenti a nostra disposizione e, perché no, creando dei canali di diffusione tutti nuovi. Proprio in linea con le nuove modalità di incontro che tutti noi stiamo sperimentando e coerentemente con le disposizioni governative in tema di distanziamento sociale, il Club Rotary Milano Porta Venezia ha organizzato e promosso un nuovo evento social: “Sicurezza e continuità della filiera agroalimentare – supportare e rilanciare il Paese scegliendo il Made in Italy”. Ettore Prandini, Presidente Nazionale di Coldiretti, Luigi Scordamaglia, Consigliere Delegato Filiera Italia e Fabrizio Capaccioli, AD ASACERT e padrone di casa, poichè Presidente del Club Rotary Milano Porta Venezia, saranno moderati da Monica Giandotti giornalista e conduttrice Rai.

L’evento sarà visibile sulla pagina Facebook del Club, Giovedì 2 Aprile alle 20:30. Un focus sullo stato delle produzioni italiane, nella loro capacità di essere uno degli elementi principali su cui si fonda il PIL del nostro Paese, ma anche fonte di salubrità in un momento storico in cui ciò che mangiamo rappresenta un fattore determinante di rischio, se non è scelto responsabilmente, impattando sulla salute collettiva in modo positivo se, al contrario, si operano tutti i giorni scelte consapevoli, partendo proprio dall’accurata selezione di cosa si decide di mettere in tavola.

L’Italia parte da un vantaggio competitivo rispetto a tutte le altre produzioni mondiali: 297 specialità Dop-Igp riconosciute a livello comunitario, 415 vini Doc-Docg, 5155 prodotti tradizionali regionali censiti lungo la Penisola, 60 mila aziende bio che conferiscono all’Italia la leadership nel settore, 40mila aziende agricole impegnare nel custodire semi o piante a rischio di estinzione e il primato della sicurezza alimentare mondiale con il minor numero di prodotti agroalimentari con residui chimici irregolari (0,8%) contro l’1,3% della media Ue o il 5,5% dei prodotti extracomunitari. Un incontro per fare il punto sulla situazione dell’agroalimentare del nostro Paese e ribadire, oggi più che mai, il primato del cibo e della cucina italiana a livello mondiale. Sottolinearne la leadership in termini di sicurezza dei prodotti, potenziarne la trasparenza delle informazioni lungo tutta la filiera, il rispetto dei cicli della natura e dell’ambiente, per promuovere un’economia sostenibile. Valori che si riscoprono dalla tradizione del mondo rurale e agricolo italiano e che si impongono, oggi, come un dovere morale ed etico. Un obiettivo sempre più vicino, anche grazie a sistemi di certificazione adeguati, in linea con le crescenti richieste dei consumatori.

Il Made in Italy deve continuare a rappresentare un traino importante per il nostro export e mentre si combatte, con tutti i mezzi a disposizione, la battaglia in favore del cibo italiano, ci si aspetta dal Governo un duplice approccio per affrontare la difficile situazione: sostenere le imprese attraverso la garanzia di liquidità da un lato e tutelare i lavoratori dall’altro. È il momento di stringersi intorno alle produzioni agroalimentari italiane, frutto della straordinaria biodiversità del nostro variegato territorio e ritrovare la fierezza di riconoscerci, uniti, anche nel fronteggiare gli attacchi strumentali e la concorrenza sleale, provenienti dall’estero.

Di questo e molto altro si parlerà il 2 Aprile alle 20:30 sulla pagina Facebook @Rotaryclubmilanoportavenezia
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I° Congresso Internazionale sulla diminuzione della natalità: Cause, conseguenze e prospettive

Siena - Nei giorni 7-8—9 Maggio 2020, nella Sala Italo Calvino del Vecchio Ospedale Santa Maria della Scala (Oggi Polo Museale del Duomo), avrà luogo a Siena il :

I° Congresso Internazionale sulla “Diminuzione della Natalità. Fenomeno o tendenza? Cause, Conseguenze e Prospettive.”

Questo Congresso intende trattare per la prima volta in Italia in modo multidisciplinare, ampio, organico ed approfondito i principali aspetti del fenomeno denatalità in Toscana, in Italia, in Europa ed in alcuni Paesi extraeuropei.

Il Congresso è articolato in tre Sessioni, una al giorno.

Il 7 Maggio si affronteranno gli aspetti DEMOGRAFICI con l’intervento di 10 Relatori, tutti Professori Universitari esperti del settore, coordinati dai Prof. Antonio Golini,Ordinario dell’Università di Roma e dal Prof. Sergio Della Pergola dell’Hebrew University of Jerusalem.
 In questa Sessione interverranno altri esperti che tratteranno i problemi di Polonia, Danimarca, Francia Nigeria, Turchia ed Eritrea.

L’ 8 saranno trattati, dai rispettivi Primari, gli aspetti OSTETRICI e l’andamento del fenomeno della diminuzione della natalità in tutta la Toscana ed in particolare a Siena, ad Arezzo, a Poggibonsi, ad Empoli, a Prato, a Firenze e l’influenza dell’uso della procreazione assistita. I coordinatori scientifici di questa Sessione saranno i Proff. Domenico Arduini, Ordinario presso l’Università Tor Vergata di Roma e Gianni Nardelli, Ordinario presso le Università di Padova e Parma.

Il 9 Maggio si parlerà degli aspetti ECONOMICI e delle sue conseguenze . I coordinatori scientifici di questa Sessione saranno i Proff. Sandro Gronchi, Economista dell’Università la Sapienza di Roma e Maurizio Franzini Direttore PhD School of Economics presso la stessa Università. Daranno particolare rilievo a questa Sessione l’intervento del Dr. Marco Cacciotti Dirigente della Ragioneria Generale dello Stato e Giuseppe Carone, Direttore degli Affari Economici e finanziari della Comunità Europea, che fornirà una visione più vasta del fenomeno della diminuzione della natalità che interessa e ha conseguenze rilevanti in  tutta l’Europa.

Il Congresso è sotto il Patrocinio dell’Università di Siena, della Regione Toscana, del Comune e della Provincia di Siena, e di tutte le Società Scientifiche afferenti agli argomenti trattati.

Come si vede questo Congresso rappresenta una occasione unica di studio che parte dalla Città di Siena, che riguarda un problema di cui oggi molto si parla ma che a Siena si tenterà di affrontare in modo coordinato e scientifico nei suoi molteplici aspetti multifattoriali .

Segretario ed Organizzatore Scientifico del Congresso sarà il Prof. Nicola Carretti
f.r. di Ostetricia e Ginecologia nelle Università di Siena, Padova ed Ancona

info@internationalcongressonnatality.eu
Cronaca Cultura e spettacolo Istruzione e scuola News Politica Scienza e tecnologia Startup e innovazione

In “Repubblica Digitale” l’impegno del Governo contro l’odio online

Milano - Proseguono le adesioni a Repubblica Digitale, l’iniziativa promossa dal Governo Italiano rivolta all’inclusione digitale. Vi ha aderito COP - Chi Odia Paga una startup innovativa a vocazione sociale nata per combattere ogni forma di odio online, come ad esempio il cyberbullismo, lo stalking, il revenge porn, l’hate speech o la diffamazione online.

In virtù di questo accordo, i cittadini italiani avranno a disposizione, gratuitamente, le prime funzionalità della sua piattaforma C​hi Odia Paga​. Infatti già da subito sarà possibile ricevere un feedback automatizzato dalla piattaforma per capire se i commenti che si ricevono online siano contenuti legalmente sanzionabili o meno. Le future funzionalità che verranno rilasciate nei prossimi mesi forniranno ai cittadini tutti gli strumenti tecnici e legali necessari per difendersi dai reati d’odio online in modo facile, veloce, sicuro ed economico.

Una ricerca Doxa Kids segnala che “Circa il 6% dei ragazzi tra i 9 e i 17 anni denuncia di essere stato vittima di cyberbullismo” mentre da dati Vox Diritti “In Italia viene postato un tweet al minuto contenente contenuti legati a razzismo, insulti sulla disabilità, misoginia, islamofobia, omofobia ed antisemitismo”​.

Chi Odia Paga​​ nasce nel 2018 da Francesco Inguscio, con il suo ​venture accelerator Nuvolab, l’investimento del fondo di impact investing Oltre Venture e cofinanziato da Regione Lombardia. L’idea è fornire assistenza legale per difendersi da queste condotte, attraverso una piattaforma online, semplice da utilizzare e capace di garantire tempi brevi di risposta.

Il​ ​Ministro per l’innovazione e la digitalizzazione​ si è impegnata a sostenere e promuovere il progetto, che sposa appieno i suoi​ principi per un digitale etico e sicuro​.

“Sin dall’inizio del mio mandato”, ha dichiarato il Ministro per l’Innovazione e la Digitalizzazione Paola Pisano, “ho creduto che proteggere chi viene colpito dall'odio online e al tempo stesso salvaguardare i principi di libertà di espressione fosse un obiettivo primario. A breve nascerà un tavolo di lavoro pubblico-privato proprio su questo tema. Nel frattempo è importante dare il giusto sostegno a iniziative come quelle portate avanti da ‘Chi Odia Paga‘, che hanno il grande merito di usare la tecnologia per dare risposte etiche e concrete a problemi che la stessa tecnologia pone”.

Chi Odia Paga è una piattaforma ​legaltech ​in grado di combattere l’odio online avviando la migliore procedura di tutela legale per ciascun caso. Il primo servizio rilasciato permette all’utente, attraverso la compilazione di un questionario interattivo, di ricevere immediatamente un primo feedback legale basato su un algoritmo di intelligenza artificiale: grazie ad esso l’utente scopre se è stato vittima di un reato, di quale reato eventualmente si tratti e, se del caso, suggerisce di contattare un avvocato. Per istruire l’algoritmo è stato utilizzato un archivio di oltre 1.500 sentenze passate in giudicato e la consulenza di un team di avvocati specializzato sui reati online. Il feedback legale è fornito utilizzando un linguaggio comprensibile e riducendo così la distanza percepita tra cittadino e materia giuridica.

“Attenzione”, ha precisato il fondatore di COP Francesco Inguscio, “non è sempre tutto odio ciò che urtica. Non sempre ci sono gli estremi per denunciare commenti aggressivi, il nostro obiettivo non è sostituirci agli avvocati ma dare assistenza al cittadino, per capire quando ci sono le condizioni per contattarne uno, solo quando un reato sia stato effettivamente commesso”. Inguscio conclude segnalando infine che “la denuncia è l’ultima difesa da usare contro l’odio, la prima si chiama ‘educazione‘ e deve essere sostenuta supportando tutte le associazioni che fanno sensibilizzazione e formazione su questi temi”.

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Alta formazione con A2A, ATM, Pirelli, Kong, Avventure, Bicocca. Da aprile

Il master ha l’obiettivo di fornire agli studenti (triennali o a ciclo unico, anche già occupati) le competenze necessarie per ricoprire posizioni di “quadro” o “middle manager” in strutture pubbliche o private nell’area dei servizi, delle utilities e della mobilità, disponendo di adeguate basi culturali e avendo effettuato concrete verifiche dei contenuti in aziende, pubbliche o private e in organizzazioni complesse.

Finalità del percorso di studi è quindi preparare ad una carriera nelle Aziende, che offrono servizi a cittadini e imprese, di diritto privato e/o di controllo pubblico e in generale nella Pubblica Amministrazione, cogliendo e interpretando i grandi cambiamenti in atto che, grazie anche alle tecnologie e all’economia digitale, ne stanno progressivamente trasformando l’organizzazione. Durante le lezioni, arricchite da molte testimonianze e casi concreti riferiti alle principali S.p.A Partecipate del settore dei servizi, con particolare attenzione a quelli di mobilità verranno prodotte analisi critiche sulla corrispondenza dei modelli organizzativi, adottati o in ipotesi, con gli obiettivi potenziali, osservando, in via teorica ed esperienziale, le possibili incongruenze ed imparando ad introdurre gli opportuni interventi correttivi.

Verranno inoltre analizzati i processi organizzativi decisionali interni, la distribuzione delle responsabilità operative, i piani e percorsi di professionalizzazione, i riflessi sulle politiche pubbliche relative al mercato e al territorio di riferimento, con la finalità di “anticipare”, interpretare e gestire i bisogni dei diversi attori e stakeholder coinvolti.L’orientamento scientifico che il Master assume è quello di comprendere anche quale ruolo viene asegnato e può essere svolto dalla Pubblica Amministrazione all’interno della sua complessa interazione con le attese e gli interessi della comunità e del territorio cui si rivolge.

Gli elementi che caratterizzeranno l’intero percorso formativo saranno gli approfondimenti condotti attraverso gli apporti del corpo docente accademico accanto alle esperienze dirette di chi ha concretamente gestito strutture pubbliche, con docenze, testimonianze, laboratori e stages direttamente sul campo. L’attenzione posta all’integrazione fra i temi delle Autonomie Locali, delle Imprese Partecipate e della Mobilità permetterà di valorizzare gli ambiti strettamente connessi fra loro.
Cultura e spettacolo Esteri Politica

ASACERT CERTIFICA LA VERA ITALIANITÀ ALL’ESTERO CON IL PROTOCOLLO ITA0039 | 100% Italian Taste Certification

Ha avuto inizio lunedì 18 novembre la IV Settimana della Cucina Italiana nel Mondo, l’iniziativa promossa dal Ministero degli Esteri e dedicata alla promozione della cucina italiana di qualità e dei prodotti agroalimentari, all’estero. La valorizzazione del patrimonio enogastronomico italiano è proprio il fulcro del protocollo ITA0039 I 100% Italian Taste Certification, ideato e sviluppato da ASACERT in accordo con Coldiretti e Filiera Agricola Italiana, sostenuto del Ministero dell’Agricoltura e supportato da ANRA (Associazione Nazionale Risk Manager e Assicurazioni Aziendali), per mettere finalmente a disposizione del consumatore e del folto comparto della ristorazione italiana all’estero, uno strumento innovativo nella sua efficacia ed integrità, per tutti coloro che desiderano tutelarsi contro i fake, sempre più diffusi e dannosi, nei confronti dei nostri ineguagliabili prodotti e materie prime.  

Secondo gli studi, la nostra risulta essere la seconda cucina a livello globale dopo quella cinese, mostrando una penetrazione più elevata negli Stati Uniti, in Inghilterra, in Brasile e in India. Alla popolarità dell’italian food, si contrappone, purtroppo, il fenomeno dell’Italian Sounding: a livello mondiale, il giro d’affari annuo del “falso italiano” è stimato in circa 54 miliardi di euro (147 milioni al giorno), oltre il doppio dell’attuale valore delle esportazioni italiane di prodotti agroalimentari (23 miliardi di euro).   Ciò che suona italiano, ma di fatto non lo è, rappresenta un danno non solo per produttori e consumatori, ma anche per tanti onesti ristoratori che, hanno creato, con non poche difficoltà, districandosi in una giungla di falsi, delle realtà 100% italiane e che da oggi, grazie alla certificazione ITA0039, possono finalmente essere riconosciuti come autentici italiani.  

La certificazione ITA0039 | 100% Italian Taste è attiva in tutto il mondo e si sta diffondendo rapidamente in tantissimi Paesi proprio per la sua riconosciuta unicità: non esiste, attualmente, un altro strumento simile, rilasciato da un ente di certificazione professionale e accreditato, come ASACERT. Per certificarsi, il ristoratore affronta un processo per fasi, semplice nella sua dinamica ed estremamente efficace: a seguito della richiesta, un auditor qualificato si reca personalmente nel ristorante e verifica la conformità ai criteri previsti, ispezionando prodotti, carta dei vini, menù e personale di sala. Contestualmente, l’auditor verifica la rispondenza alle nuove norme sull’utilizzo della plastica e sull’uso virtuoso e responsabile dei materiali riciclabili. Segue poi una fase analitica più approfondita, riguardante le etichette e i rilievi raccolti e, a fine audit, si calcola il punteggio raggiunto, che determinerà la possibilità di certificare o meno. In caso di esito positivo, il ristoratore riceve un certificato e può iniziare ad utilizzare l’esclusivo marchio ITA0039, nelle sue versioni Platinum, Gold, Silver o Bronze, a seconda del punteggio raggiunto. 

A conclusione dell’iter di certificazione, il ristorante sarà incluso di diritto nell’applicazione che ASACERT sta mettendo a punto. Un ulteriore strumento di garanzia per il consumatore, fruibile sia da app che da PC, in cui è possibile consultare la lista dei ristoranti certificati, con i loro menù e le materie prime utilizzate, risalendo la filiera in totale trasparenza, fino al produttore.  

ASACERT vanta oltre vent’anni di attività, con sedi a Milano, Roma, Bari e corporate office dislocati a: Manchester, nel Regno Unito; a Dubai, negli Emirati Arabi Uniti; a Tbilisi, in Georgia e ad Abuja, in Nigeria. Inoltre, si avvale di una fitta rete di partners in: Repubblica Ceca, Repubblica Slovacca, Repubblica Popolare Cinese, Repubblica di Singapore, India, Libano, Brasile, Arabia Saudita, Indonesia, Iran e Pakistan. ASACERT si distingue nel mondo delle certificazioni per la forte expertise tecnica in diversi settori: dall’ambiente all’informatica, dalla sicurezza sul lavoro all’alimentare. Ed è proprio quest’ultimo comparto, che ha ispirato il progetto ITA0039 | 100% Italian Taste Certification, uno strumento unico ed affidabile per la certificazione, la tutela e la difesa della cultura enogastronomica italiana nel mondo.    

Per ulteriori informazioni:
italiantaste@asacert.com
www.italiantaste-certification.com
Economia e finanza Esteri Politica

ASACERT e Coldiretti siglano la prima certificazione di “italianità” dei ristoranti all’estero

L’idea di questa certificazione, che si pone l’obiettivo di garantire il Made in Italy nel mondo della ristorazione, nasce da ASACERT – ente di certificazione e ispezione con esperienza pluriennale e accreditamenti internazionali – che ha deciso di unire la propria competenza nel campo della certificazione e l’esperienza maturata all’estero per ideare un inedito schema di certificazione volto a verificare e valorizzare l'Italian Taste contro il fenomeno dell’Italian Sounding.

“La certificazione ITA0039 | 100% Italian Taste è nata dalla necessità di difendere, promuovere e valorizzare il patrimonio agroalimentare italiano, non solo a livello di prodotto – oggetto di clamorose falsificazioni e acclarati casi di contraffazione, ma già oggetto di innumerevoli strumenti di analisi e tutela grazie anche all’operato attento di Coldiretti – ma anche sul piano della distribuzione enogastronomica” afferma Fabrizio Capaccioli, managing director di ASACERT.

L’innovativo protocollo di verifica ha già debuttato nel Regno Unito certificando una delle più note “bandiere” italiane d’oltremanica: San Carlo Group, presente a Londra, Manchester, Birmingham, Liverpool, Bristol, Leeds e Leicester, attraverso i brand San Carlo, Cicchetti, Fumo, Bottega, Signor Sassi, Gran Cafe e Flying Pizza. 

“Un progetto – continua Capaccioli - che ha subito trovato come suo alleato naturale Coldiretti, da sempre impegnata nella promozione e nella tutela dei prodotti italiani. Un lavoro di squadra che garantirà i produttori italiani, non più solo nella GDO, ma anche nella distribuzione capillare del prodotto nei ristoranti all’estero che intendono essere davvero italiani".

L’italian sounding è un fenomeno sempre più in crescita che va contrastato in tutte le sue forme.  All’estero l’uso del tricolore, di nomi o di segni distintivi e denominazioni geografiche che evocano l’Italia ma che con il nostro Paese non hanno nulla a che fare, è sempre più in crescita. Così come lo sono le aziende alimentari estere che utilizzano impropriamente scenari, colori e icone italiane, ingannando il consumatore. Un fenomeno che inevitabilmente colpisce il settore della ristorazione: sono sempre più numerosi i ristoranti all’estero che di italiano hanno solo il nome e la “facciata” ma non la “sostanza”, ovvero le materie prime, lo staff e soprattutto la tradizione culinaria e la proposta enogastronomica.

Per questo l’iter di certificazione messo a punto da ASACERT e Coldiretti verifica che dietro quei simboli ci sia un autentico ristorante italiano, attraverso un protocollo basato sulla rispondenza dei fornitori, dei menù e della carta dei vini.
Economia e finanza Politica

ECONOMIA CIRCOLARE, CAPACCIOLI (ASACERT): “OCCORRE ACCELERARE SUL PERCORSO DELLA SOSTENIBILITA’, MOLTE IMPRESE SONO PRONTE”

"Il concetto di economia circolare risponde alla necessità non più rimandabile di crescita sostenibile e per questo occorre accelerare il percorso verso la fine del vecchio modello produzione–consumo–smaltimento". Lo afferma Fabrizio Capaccioli, Managing Director di ASACERT - ente di certificazione accreditato - a margine del convegno sul tema dell'economia circolare, organizzato dal circolo Rotary Club Milano Porta Venezia, di cui è presidente, con la presenza dell'Onorevole Elena Lucchini, Deputato della Repubblica Italiana dal 2018 e Capogruppo Lega in VIII Commissione Ambiente, Territorio e Lavori pubblici.

"La produzione e i consumi - prosegue Capaccioli - mettono sotto stress le risorse mondiali e l’ambiente, causando negli anni effetti drammatici sulla biodiversità e provocando un processo che è divenuto ormai insostenibile. Pensare circolare significa imitare il comportamento della natura, in cui non esiste il concetto di scarto ed ogni elemento diviene un input per un altro processo".

È proprio quest’ottica - riflette il Managing Director di ASACERT - che diverse realtà aziendali ed imprenditoriali si pongono come obiettivo una visione sistemica, volta a ripensare il modo in cui disegniamo i nostri prodotti e processi per eliminare tutte le possibili esternalità negative, favorire l’utilizzo circolare dei materiali e rigenerare il sistema naturale.

"Noi, come molte aziende, ci siamo. Ma occorre rafforzare con urgenza le sinergie tra il sistema produttivo e quello istituzionale a livello italiano e comunitario per una vera e definitiva svolta", sottolinea Capaccioli, secondo cui "il sistema è pronto perché le direttive europee già impongono regole chiare per la tracciabilità dei materiali per il corretto  riutilizzo e riciclaggio e le imprese con un sistema di gestione della qualità certificato sono sempre più numerose. Tutto ciò mette in luce uno scenario imprenditoriale attento alla sostenibilità, all’ambiente e al rispetto delle norme di salute e sicurezza dei lavoratori.

Diventano fondamentali il monitoraggio dei processi, la formazione e la qualifica del personale preposto al controllo degli stessi. L’economia circolare è in grado di coinvolgere trasversalmente macro ambiti diversi: risorse, materiali, tecnologie e città; il flusso di nuove idee e progettualità è il motore per opportunità economiche ed occupazionali, superando le sfide politiche, economiche e sociali si possono generare modelli imprenditoriali innovativi e l’utilizzo delle certificazioni è un supporto per raggiungere risultati importanti".
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TRASPORTI: PIANIFICAZIONE E SICUREZZA, NUOVO GOVERNO ADESSO OPERI

Roma - Il Segretario Generale della Faisa Cisal intervenendo all’indomani del varo del nuovo Governo, ritiene indispensabile ed urgente che si confermi l’attivazione di un tavolo di confronto permanete con gli organi politici su: sicurezza dei trasporti, affinché utenti e operatori vedano restituita la propria tranquillità attraverso l’impiego di misure straordinarie; su garanzia della protezione sociale (anche in caso di trasferimento del gestore del servizio); su maggiori investimenti in infrastrutture che favoriscano un trasporto intermodale interconnesso e sostenibile.

Il Segretario Generale Mauro Mongelli, auspica un Governo con un piglio nuovo, più inclusivo in grado di dare le necessarie, e adeguate strategiche risposte, rispetto al settore del TPL che ha bisogno di nuove regole, di maggiori risorse, di pianificazione e di concertazione. Sono inoltre impellenti azioni straordinarie rispetto alle sollecitazioni delle parti sociali sul crescendo di aggressioni fisiche e verbali perpetrate a danno di passeggeri e operatori del trasporto pubblico locale, automobilistico e Ferroviario, il cui mancato riscontro appare incomprensibile.

Quasi giornalmente sui mezzi di trasporti e nelle aree di servizio si compiono gravi atti vandalici che, oltre a compromettere la sicurezza e la serenità di chi viaggia e di chi lavora, creano profondi disagi nella gestione efficiente dei trasporti.  Non si può consentire che si consolidi la convinzione che in questi luoghi si può fare tutto senza alcuna conseguenza alimentando la percezione diffusa che quei luoghi non sono più presidi di sicurezza.  Inoltre, sia i lavoratori del Trasporto Pubblico Locale che quelli delle Attività Ferroviarie, aspettano il rinnovo dei proprio Contratto Nazionale che, da anni, subisce un blocco strumentale conseguente alla situazione confusa che vive tutto il comparto.