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Precisazioni in merito agli accertamenti fiscali inerenti la controllata Shedir Pharma S.r.l. per gli anni 2013-2014-2015

Piano di Sorrento (NA)  – In data odierna è stato notificato alla controllata Shedir Pharma S.r.l. e, contestualmente, al dott. Umberto Di Maio, in qualità di suo legale rappresentante un decreto di sequestro preventivo emesso dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Torre Annunziata.Il procedimento trae origine da una verifica fiscale condotta dalla Guardia di Finanza (Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Napoli) relativa ai periodi di imposta 2013, 2014 e 2015.  

Il suddetto sequestro ha ad oggetto somme complessive pari ad Euro 1.095.056,29, corrispondenti all’ammontare delle imposte sui redditi e sul valore aggiunto asseritamente oggetto di evasione nelle suddette annualità, contestando pertanto il delitto di cui agli artt. 81 c.p. e 2 D.Lgs. 74/2000 in relazione a ciascuno dei periodi di imposta sopra indicati.  Per completezza si ricorda che, come già indicato nel Documento di Ammissione e nella Relazione Finanziaria Semestrale della Società, in relazione all’annualità 2013, l’Emittente ha concluso un accordo di adesione in data 16 maggio 2019 con l’Agenzia delle Entrate ed ha provveduto ad accantonare nel Bilancio Carve-out al 31.03.2019 l’importo complessivo di Euro 622 migliaia, nelle voci “passività fiscali correnti” e “altre passività correnti”, quale totale di imposte, IVA e relative sanzioni ed interessi (cfr. Sezione Prima, Parte III; Paragrafo 1.2(A) del Documento di Ammissione). 

A seguito della definizione del summenzionato accordo e tenendo conto dell’esito dello stesso, la Società ha inoltre contabilizzato l’ulteriore importo di complessivi Euro 679 migliaia (incluse sanzioni) a copertura del rischio di natura fiscale relativo agli esercizi successivi al 2013. In data 29 novembre 2019 Shedir Pharma S.r.l. definiva in adesione le annualità 2014 e 2015 per un importo totale di Euro 662 migliaia (incluse imposte e sanzioni), importo che aveva capienza nel fondo rischi precedentemente accantonato. 

Oltre alla notifica del citato provvedimento di sequestro non sono stati notificati alla Società o alle sue controllate ulteriori provvedimenti e/o accertamenti integrativi rispetto alle circostanze già oggetto di adesione ed ai fatti alle stesse correlati.  La Società – per il tramite dei suoi legali – provvederà pertanto (i) a notiziare il Pubblico Ministero incaricato circa il già intervenuto accordo con l’Agenzia delle Entrate e l’esito positivo delle ulteriori attività ispettive sopra indicate nonché (ii) ad acquisire l’ulteriore documentazione presente nel fascicolo presso la competente Procura ed in generale elementi utili a fondarsi un giudizio rispetto a quanto precede.  La Società sta comunque svolgendo gli opportuni approfondimenti volti a verificare quanto contestato. 

Si comunica in ogni caso che il provvedimento di sequestro non ha in alcun modo inciso sulla normale operatività aziendale. 


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Shedir Pharma Group S.p.A., è la holding del Gruppo Shedir Pharma, attivo nel campo della nutraceutica e farmaceutica e specializzato nella ricerca, formulazione, sviluppo e commercializzazione di prodotti nutraceutici, dermocosmetici, dispositivi medici e prodotti farmaceutici. La società controllata, in via totalitaria, Shedir Pharma S.r.l. Unipersonale è una società “Elite” di Borsa Italiana. Il Gruppo Shedir Pharma sviluppa e commercializza prodotti funzionali a circa 15 aree terapeutiche (tra le quali quella cardiologica, respiratoria, osteoarticolare, urologica, pediatrica, ginecologica, neurologica e algologica), attraverso una strutturata rete di circa 800 agenti monomandatari nonché in via diretta a grossisti di primario standing che a loro volta riforniscono in autonomia farmacie e parafarmacie. Grazie al lavoro del team di ricerca e sviluppo e alla collaborazione con le principali università italiane ed enti di ricerca privati, è impegnata nella continua ricerca dell’innovazione, con la formulazione di prodotti unici e coperti da brevetto. L’innovazione e l’efficacia dei prodotti è supportata inoltre da evidenze scientifiche oggetto di pubblicazioni. SHEDIRPHARMA® GROUP S.p.A. è attiva altresì nel mercato veterinario, con la Linea Shedir® Pet, una linea di prodotti sviluppati per le specifiche esigenze degli animali. Il Gruppo è titolare di 2 certificazioni di qualità che permettono di monitorare costantemente ed in tutte le fasi, la ricerca, lo sviluppo e la commercializzazione dei prodotti.    

Codici identificativi 

Codice ISIN: IT0005379620.  
Ticker Bloomberg: SHE IM  
Ticker Reuters: SHE.MI   

Per maggiori informazioni: 

● Shedir Pharma Group S.p.A. ● 
Investor Relator   
tel: +39 081 19910422   
e.mail:  investor.relations@shedirpharmagroup.com       

● BPER Banca S.p.A. ●
Nominated Adviser
tel: +39 059 2021140
e.mail: shedir@bper.it
Economia e finanza Startup e innovazione

Supera i 100mila euro e viene esteso il crowdfunding di Dooitu, leader nei mercato del fai-da-te creativo

Un settore da 600 miliardi in crescita: raggiunto il minimo ed esteso il crowdfunding
di DOOITU, società italiana tra i leader del fai-da-te creativo


Raggiunto il minimo di 100mila euro di raccolta in poco tempo, prolungata la scadenza al 1 marzo per partecipare alla startup italiana di e-commerce che in soli due anni è tra i top player italiani, con 1 milione di fatturato, 15.000 clienti registrati e fidelizzati, e con progetti molto ambiziosi

I dati economici principali

Mercato globale 600 miliardi valore globale del settore del fai-da-te (do-it-yourself, DIY) 85% generato in Nord America ed Europa 90 miliardi valore globale della nicchia del fai-da-te creativo per varie caratteristiche specifiche, settore poco aggredibile dai top e-commerce generalisti Dooitu due anni di vita fatturato 2019: 1 milione di euro, crescita +42%, Ebitda 19% 15.000 clienti registrati e fidelizzati, con scontrino alto e acquisti ricorrenti 20.000 prodotti ottime valutazioni e opinioni da parte dei clienti obiettivi di crescita "orizzontali e verticali" ambiziosi ma realistici Dooitu, piattaforma italiana di e-commerce tra i leader nel settore del fai-da-te creativo, annuncia di aver raggiunto la raccolta minima di 100.000 euro e l'estensione della propria campagna di crowdfunding su Mamacrowd: (https://mamacrowd.com/projects/245/dooitu).

Il mercato mondiale del fai-da-te (do-it-yourself, DIY) vale 600 miliardi di dollari, di cui 85% generato in Nord America ed Europa, e di cui 90 miliardi sono relativi alla 'nicchia' del fai-da-te creativo. E sono numeri in crescita.
Le ragioni sono dovute principalmente alla sempre maggiore disponibilità di tempo libero e al desiderio di dedicarlo in attività interessanti, personali, accessibili, realizzando al contempo qualcosa di concreto, utile e originale.
Senza dimenticare l'aspetto, in aumento, del riciclo e riutilizzo di oggetti, rimodernati, in un'ottica eco-sostenibile.

Dichiara Paolo Barbone, fondatore e amministratore delegato. "E' con grande soddisfazione che vediamo l'interesse che stiamo suscitando tra gli investitori, sia singoli privati che aziendali, in questa campagna di crowdfunding a favore di Dooitu. Persone e realtà che apprezzano la bontà della nostra attività e hanno ben compreso il grande potenziale di sviluppo, nostro e del nostro mercato. Lieto di poter estendere la scadenza su Mamacrowd per poter permettere anche a molti altri di partecipare".

Dooitu
Dooitu(dooitu.com) è la piattaforma e-commerce per il fai-da-te creativo che in soli due anni si è posizionata fra i top player del mercato italiano, con un fatturato 2019 di 1 milione di euro, 20.000 prodotti commercializzati e 15.000 clienti registrati e in larga parte fidelizzati. La società proprietaria di Dooitu è DIY Group Srl, fondatore e CEO è Paolo Barbone, che vanta una grande esperienza nei settori digitale IT, e-commerce, logistica, fai-da-te creativo e relativi prodotti e canali produttivi e distributivi.
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Justmary, il “JustEat” della cannabis light, continua a crescere e apre a Bologna. Nel 2019 chiusi crowdfunding per 500k euro, in media 2mila euro di ordini al giorno e 250 nuovi clienti alla settimana

Inarrestabile la crescita di JustMary.fun, la startup di consegna di cannabis light a domicilio lanciata nel 2018 a Milano. Dal capoluogo lombardo, dove è attiva del 2018, la startup si è espansa nell'hinterland e poi a Monza, Firenze, Torino e Roma e, dopo aver raggiunto i 220 mila euro di fatturato 2019, si prepara il 26 gennaio 2020 a sbarcare a Bologna.

Tra le meravigliose torri medievali della città sfrecceranno in pieno anonimato i rider di Justmary.fun. “Questo ulteriore passo - afferma Matteo Moretti, fondatore di Justmary - rappresenta un'importante fase nel processo di consolidamento della nostra posizione in Italia. Anche qui come fatto per le altre città daremo lavoro e programmeremo importanti investimenti che andranno ad aggiungersi agli oltre 600.000 euro programmati per il 2020. Il nostro servizio non vende droga ma prodotti assolutamente legali e naturali, derivanti da una filiera totalmente italiana e controllata. Stiamo, a tal proposito, cercando il modo di collaborare attivamente anche con diverse associazioni per la ricerca di cure alternative al morbo di Parkinson". 

Justmary ha anche sottoscritto un accordo con il laboratorio universitario Coqua Lab per fornire analisi più accurate dei prodotti venduti. "Saremo i primi infatti a far analizzare ogni prodotto anche per scovare eventuali presenze anche minime di pesticidi e metalli pesanti. Non si tratta di 'sballo': i nostri clienti sono soprattutto studenti e lavoratori di età compresa tra i 25 e 60 anni con buona capacità di spesa. L’idea del delivery nel pieno rispetto della privacy ha ottenuto un ottimo riscontro dal pubblico delle città dove siamo attivi: pronto ad accogliere positivamente servizi come il nostro che nascono per facilitare la vita quotidiana", sottolinea Matteo Moretti ricordando che la startup nel primo mese del 2020 ha registrato ricavi per oltre 50 mila euro.  

I rider della startup effettuano in media consegne per quasi 2.000 euro ogni giorno, e oltre 250 nuovi clienti in media ogni settimana scelgono JustMary come servizio di delivery, grazie a un servizio che garantisce consegne in meno di 45 minuti dalle 18 di sera e fino alla mezzanotte a Milano, Monza, Torino, Firenze e Roma. È a partire da questi numeri e da questi progetti che la startup si è posta l'obiettivo di chiudere il 2020 con un fatturato pari a oltre 1 milione di euro, spinto dal consolidamento della sua posizione in Italia e dall'apertura anche all'estero e sostenuto da investimenti che, fra marketing e prodotto, toccano i 20mila euro a settimana.

Il servizio di consegna è attivo tutti giorni dalle 18:00 di alle 24.00 e la consegna è sempre gratuita. Garantita ovviamente il massimo della riservatezza (cosa molto apprezzata dal pubblico): i rider, infatti, non hanno alcun segno di riconoscimento.
Economia e finanza

Nasce il “PropTech Mob”: l’alba di una community del proptech italiano verso l’evoluzione del settore immobiliare.

“Qualche tempo fa, riflettevo sull'ecosistema di startup e di aziende più o meno consolidate che ruotano attorno al proptech italiano. Come ci ricorda il PropTech Monitor 2019, esistono oltre 120 realtà che fanno capo al proptech. Mi sono chiesto quanto sarebbe risultato interessante creare uno spazio in cui condividere riflessioni e linee guida con alcune delle principali personalità legate al mondo del proptech italiano”, afferma Michele Schirru

Il PropTech rappresenta la naturale evoluzione del settore immobiliare, oggi ancora una nicchia, ma un domani la rappresentazione del presente. Il settore immobiliare ha un peso rilevante nell'economia degli Stati, rappresenta uno dei settori strategici e funzionali che ogni Paese ha a disposizione. Ma, nonostante la crucialità, nell’insieme dei suoi attori ed operatori, è sempre stato tardivo nell'adottare la tecnologia.

In Italia, le nuove tecnologie, l'innovazione, la digitalizzazione dei servizi, hanno camminato ad un passo definibile “da tartaruga”, soprattutto se prendiamo in considerazione altri Paesi europei ed extra-europei, come UK, USA, Australia, Singapore, etc. 

“Negli ultimi cinque anni, grazie alla crescente adozione della tecnologia da parte dei consumatori in svariati settori, come il retail, l’insurtech, il fintech, anche il proptech è finalmente entrato con merito nella lista delle principali tendenze del settore. Ci è voluto un po' per iniziare, ma si continua a guadagnare rapidamente terreno e visibilità. Ogni giorno, nei giornali e nelle principali testate online, si parla di una nuova proptech, di un nuovo round di finanziamento, di un nuovo servizio sviluppato dalla startup di turno. Il futuro è già qui, per chi lo sa apprezzare e vuole mettersi in gioco”, commenta Michele Schirru.

L’idea di Schirru è stata quella di coinvolgere altri operatori nel settore, specialmente chi si occupa di proptech, con l’obiettivo di lavorare insieme per fare leva l'uno con l'altro, crescere e far innalzare l'awareness nei confronti del proptech stesso.

Come racconta il blogger e podcaster, alla base della sua idea, fare rete in modo sano e creare una community, con l’aspettativa di informare, educare, divulgare, conquistare gli attori del settore “tradizionale”. Ma non solo, ovviamente si tratta di incrociare anche l’interesse di chi sta dall’altra parte. Parliamo dei potenziali clienti, qualcuno disposto a comprare quei servizi offerti dalle startup ed aziende proptech.

Aumentare la credibilità degli operatori nei confronti del consumatore ed offrire informazioni che servano all'utente, questo è il discorso che emerge. Per esempio, dare la possibilità di conoscere e valutare meglio quali decisioni prendere e come comportarsi nello scegliere e nell'interfacciarsi con un'agenzia immobiliare online.

"Mi piacerebbe vederlo come un primo passo verso la creazione di un evento, e/o altre forme di partecipazione, che veda i protagonisti del proptech impegnati ad educare, informare, costruire awareness. Ho fatto questo esperimento: ho chiesto a 10 figure legate al settore immobiliare e del mondo proptech di spiegare in poche parole che cosa rappresentasse per loro il proptech" conclude Michele Schirru.

L'iniziativa è stata inserita in un podcast, all’interno del canale PropTech Italia: “The PropTech Mob”, dove i partecipanti hanno appunto risposto alla domanda secca e precisa: "Cosa rappresenta per te il PropTech?".

In ordine sparso, gli interventi del PropTech Mob:

Daniel Debash, CEO & Founder di RockAgent

"Se ti devo rispondere alla domanda: "Cosa rappresenta per me il proptech?", in una parola ti vorrei dire: evoluzione. Evoluzione, sicuramente del modo in cui le persone entrano in relazione col mondo immobiliare, quindi a seconda dei vari punti di vista e angoli diversi del modo in cui si compra casa, nel modo in cui si vende casa, nel modo in cui si visita una casa. Ma si può anche arrivare alla gestione dei patrimoni immobiliari ed alla valutazione basata sugli algoritmi. Dal mio punto di vista di fondatore di RockAgent, un'agenzia immobiliare ibrida che vuole aiutare le persone a vendere casa in maniera più semplice più veloce. Sicuramente l'evoluzione nel modo in cui un privato affronta il processo di compravendita immobiliare. L'evoluzione sta in una valutazione basata su dati scientifici e non sull'esperienza di un essere umano. Sulla possibilità di avere una visita virtuale dell'immobile, la possibilità di avere la trasparenza tanto desiderata all'interno di questo settore attraverso delle aree dedicate al cliente che in tempo reale può sapere, può conoscere lo stato d'avanzamento lavori della trattativa, della compravendita immobiliare, e tanto, tanto altro. Per concludere, sicuramente in Italia siamo al capitolo 1 dell'evoluzione. C'è tanto, tanto da dire e da costruire. Però sicuramente la strada è quella buona. "

Ivan Laffranchi, CEO & Founder di Homstate

"Per me una proptech è una società del settore immobiliare che utilizza molta tecnologia. A differenza delle società tradizionali, che utilizzano dei processi analogici e prendono decisioni in funzione dell'esperienza, una società proptech ha completamente digitalizzato tutto il suo processo e prende decisioni in funzione dell'analisi di Big Data. Questo significa per il cliente maggiore trasparenza, delle migliori prestazioni del servizio ed un vantaggio economico."

Edoardo Ribichesu, CEO & co-Founder di Realisti.co

"Per me, significa offrire alle persone un modo nuovo, più efficiente e più trasparente, di approcciarsi al mercato immobiliare. Il mercato immobiliare è un settore ancora purtroppo ancorato a retaggi e processi molto molto antichi, si può dire che possono essere resi più efficienti, possono essere resi anche più trasparenti a beneficio dell'utenza finale, di chi in quegli immobili ci dovrà lavorare e passare la vita, scegliere di invecchiare, facendo delle scelte più consapevoli e soprattutto avendo un'esperienza meno faticosa quando si tratta di cambiare l'immobile in cui si vive."

Pietro Pellizzari, CEO & Founder di WikiCasa

"Proptech per me significa andare a dormire e pensare a come poter valorizzare le informazioni che quotidianamente raccogliamo con il nostro portale. Il nostro obiettivo, è quello di agevolare il processo di transazione grazie al web, allo stesso tempo aumentare le opportunità di business per i nostri clienti, ossia le agenzie immobiliari. Quando mi sveglio la mattina, mi confronto con il mio team per capire quali siano le esigenze di chi ricerca un immobile online, allo stesso tempo cerchiamo di capire come facilitare il lavoro dei professionisti. Il nostro core business rimane quello legato alla generazione di lead. Utilizziamo i Big Data raccolti internamente per fornire strumenti evoluti ai professionisti. Per quanto mi riguarda il proptech è una grande opportunità di crescita per il settore immobiliare. Un settore che, per definizione, è un settore tradizionale. Credo che i portali immobiliari, in quanto fulcro dell'incrocio tra domanda e offerta, siano in pole position per guidare questo processo di innovazione. I Big Data, ossia le informazioni, i dati, sono il petrolio del futuro, la rete è il canale di raccolta di questi dati ed allo stesso tempo il canale di distribuzione. Starà quindi ai professionisti trasformare questa ingente mole di dati in valore per la loro attività e per il mercato immobiliare intero."

Andrea Napoli, CEO & Founder di Locare

"Per me proptech significa agevolare la vita delle persone e rendere il loro quotidiano più semplice. Oggi abbiamo tutti pochissimo tempo a disposizione, siamo tutti presi da miliardi di cose da fare e la tecnologia ci può assolutamente rendere la vita più facile. Il proptech per me oggi dev'essere semplice, deve permettere al cliente, all'utilizzatore di trovare con pochi click quello che va cercando, di completare il funnel di vendita qualsiasi esso sia, di avere le informazioni a portata di mano che difficilmente riuscirebbe a ottenere nel mercato tradizionale che deve andare in questa direzione, deve essere semplice facile e deve ragionare con l'intuizione che ha un bambino. Ricordiamoci bene che, chi oggi utilizza il proptech, non sempre è nativo digitale e di conseguenza ha la necessità di avere processi facili. Perché se il processo è facile, uno non si stanca e lo utilizza, dall'altro lato dobbiamo far l'educazione per chi lo va a proporre. Manca una forma di educazione sul proporsi e posizionarsi sul mercato con la tecnologia."

Andrea Muffato, co-Founder di Agente Immobiliare Digitale

"Secondo me la parola proptech può essere definita con il termine evoluzione. Evoluzione tanto del settore quanto del rapporto di quest'ultimo verso i clienti. Evoluzione intesa come, da un lato la crescita dei servizi offerti da tutti gli operatori in termini di Customer Experience, dall'altro come crescita delle aspettative dei clienti che sono dettate oltre che dal progresso tecnologico, anche dalle nuove abitudini che il progresso ha creato, dove velocità, semplicità, efficienza, sono ormai lo standard minimo, che sia per ordinare una pizza, prenotare un volo, acquistare una maglietta, o perché no, anche comprare vendere casa. Per quanto riguarda per esempio l'intermediazione, stiamo assistendo ad un'evoluzione con la nascita di modelli di agenzia immobiliare digitale, o ibrida, ed anche i primi segnali di cambiamento nel modello organizzativo delle agenzie immobiliari cosiddette tradizionali, che tra l'altro, hanno la stessa visione di agente immobiliare digitale, cioè dove l'agenzia utilizza la tecnologia per accrescere la reputazione nella propria zona di riferimento e per migliorare il Customer journey. Che piaccia o no, la tecnologia come abbiamo visto ha già rivoluzionato interi settori e professioni. Siamo all'alba di un'evoluzione epocale del settore immobiliare che è stato per troppo tempo bloccato nel passato e mai come oggi sta correndo veramente veloce verso un nuovo futuro."

Federico Pagliuca, AD di Relabora & Founder di iRealtors

"Per me il proptech non è semplicemente il connubio di due parole, ma un insieme di ingredienti che, mischiati, possono portare valore nel settore immobiliare. E quali sono questi ingredienti? Io vi parlo dei tre principali che ho individuato. Il primo ingrediente è senz'altro il team che condivide una vision ed una mission comune, che con tanta determinazione e passione desidera risolvere e colmare un bisogno del settore. Una lacuna che da anni si presenta. Il secondo ingrediente è creare un processo nuovo, un processo inesplorato, magari tramite una tecnologia disruptive che possa offrire una customer experience nuova ed efficace. Ed il terzo è sicuramente avere tanta resilienza. Sì, perché creare una start up, creare una proptech, non è facile. Lungo il percorso le difficoltà e le insidie sono molte, e solo con tanta passione e determinazione, e soprattutto resilienza, si può avere successo, contribuendo così alla crescita del settore."

Francesco Patarchi, CEO & Founder di WeAgentz

"Dunque, che cos'è il proptech? Per me rappresenta un'opportunità, un'opportunità per noi operatori del settore immobiliare di apportare un valore ad un sistema che più di ogni altro, probabilmente, ha bisogno di aria fresca, di emergere da quelle sabbie mobili che un sistema istituzionale burocratico molto ingessato ha creato negli anni. È anche un'opportunità per lo stesso ecosistema immobiliare di evolvere insieme alle nuove tecnologie, quindi di rinnovarsi e di adeguarsi ai tempi moderni, adattandosi un po' a quelli che saranno i nuovi protagonisti del settore, sia nelle vesti di professionisti che nelle vesti di clienti, quindi è un rinnovamento, una spinta diciamo, verso il futuro dell'immobiliare, che sarà comunque il volto nuovo di cui l'immobiliare di certo non può più fare a meno."

Gerardo Paterna, Blogger e Consulente Immobiliare

"Che cos'è il proptech. Credo sia il punto di equilibrio tra tecnologia e mattoni, il proptech è un ambasciatore di sicurezza, efficienza, trasparenza, efficacia. Il proptech è anche responsabilità nei confronti del mercato delle persone, della comunità immobiliare degli operatori. Il proptech è semplificazione, sintesi, è opportunità. Il proptech non deve per forza fare rima con risparmio economico, ma di tempo si, e deve migliorare la qualità della vita, dalla domotica alle visite virtuali, dalle piattaforme di gestione dati alle app per cercare una casa o un mutuo, un traslocatore, una ristrutturazione ed un investimento in crowfunding. La tecnologia che mette in relazione persone e immobili è proptech. Anche digitalizzare alcuni processi della compravendita immobiliare è proptech. Più che di rivoluzione mi piace parlare di evoluzione, dove la ruota quadrata diventa rotonda, dove l'informazione è trasparente, dove la sicurezza è percepita dal cliente, dove le professionalità ed il valore relazionale guadagnano un nuovo spazio e rispetto."

Leonardo Grechi, Head of Development di Walliance

"Mah, diciamo che il risultato della digitalizzazione sul settore immobiliare ha determinato poi la nascita del fenomeno chiamato proptech, che poi, al di là di quella che può essere una definizione scolastica io sono convinto che, il proptech, sia comunque un termine che porta con sé molti altri significati rispetto a quello che si può pensare. Infatti, il settore immobiliare ha comunque conosciuto trasformazioni profonde nel tempo, sia per quanto riguarda le tecniche costruttive, ancora di più se uno va a guardare quelle che sono poi le modalità anche di fruizione degli immobili, quindi come uno vive la casa oggi. Da questo punto di vista, il settore immobiliare secondo me è sicuramente molto più connesso ed aperto alle innovazioni rispetto ad altri settori, lo è molto di più di quanto si possa pensare. La trasformazione poi avviene in maniera sempre più veloce. Poi, se pensiamo ad una declinazione specifica del proptech, che è quella nell'ambito della quale ci muoviamo noi di Walliance, che è quella del crowdfunding immobiliare, basti pensare che negli Stati Uniti, questa trasformazione che c'è stata ormai da quasi un decennio, sta avvenendo, ed è un mercato che oggi vale 7 miliardi di dollari ed oltre. Anche in Italia, è un fenomeno sicuramente più recente ma comunque sta prendendo sempre più piede. Poi, è chiaro che i volumi, nel momento in cui diventano importanti, con il passare del tempo non possono che determinare un cambiamento anche profondo nel modo di interpretare e vivere il mercato a cui si riferiscono. Se consideriamo poi l'importanza che il settore immobiliare comunque riveste nel contesto nostrano, nel contesto domestico italiano, io sono veramente convinto che il proptech possa rappresentare un innesco positivo per l'economia nazionale. Ti dico, non mi sorprenderebbe se da qua, venisse fuori qualche campione italiano che possa competere su scala globale. Poi, è chiaro che, però, per arrivare a questo, è richiesto un grande sforzo da parte di tutti intendo, proprio da parte di tutti gli attori della filiera. Poi, soprattutto in termini di adattamento alle varie novità che ci sono in modo da rimanere poi al passo con i tempi. Non facile ma ne vale sicuramente la pena."

Economia e finanza

Aperte le iscrizioni al master per la smart city finanziato da Pirelli, Intesa Sanpaolo e Università Bicocca

Aperte le iscrizioni al master in gestione dei servizi pubblici, utilities e mobilità offerto dall'Università di Milano-Bicocca.Partners importantissimi: A2a; SEA aeroporti di Milano, IREN, ATM, Trenord, Comune di Milano, regione Lombardia, Accenture, Deloitte, KPMG e altri.Borse di studio per tutti gli ammessi finanziate da Intesa Sanpaolo e Pirelli.Requisito laurea triennale conseguibile entro luglio 2020.

Il master inizia l' 1 aprile e si terrà a Milano, presso l'Università Bicocca
Le iscrizioni chiudono il 20 febbraio.

Le borse di studio saranno assegnate in ordine di iscrizione
Il placement è del 100% presso le principali azieinde che erogano serzizi locali partner del master.
Ulteriori informazioni sul sito: www.mpa.unimib.it
Economia e finanza

Riprendono le attività del laboratorio sulla gestione dei rifiuti ed economia circolare del CESISP

Il Laboratorio regolazione gestione rifiuti urbani e circular economy è un punto di riferimento per il confronto sistematico tra gli operatori del settore, gli stakeholders e la comunità scientifica. Si tratta di un gruppo di lavoro di eccellenza nel settore della regolazione al quale partecipano alcune tra le più importi realtà industriali, finanziarie e associative italiane. Il laboratorio conta nove aderenti e il sostegno del gruppo Intesa Sanpaolo sostenitrice del Centro.

Linee di ricerca

Governance del servizio i rifiuti nella circular economy Il ruolo di ARERA e il rapporto con gli altri enti preposti Incentivi per il raggiungimento degli obiettivi europei di economia circolare regolazione del ciclo integrato del servizio: criteri di efficienza ed efficacia regolazione tariffaria e tariffe incentivanti valutazione e analisi economica delle fasi del ciclo integrato
Dal secondo anno ha aderito anche il Comune di MIlano tramite l'AMAT.

Il cesisp è leader nelle analisi di economia e politica industriale e dell'ambiente.

http://www.cesisp.unimib.it/laboratorio-rifiuti/
Economia e finanza Moda e stili di vita Startup e innovazione

Dooitu è pronta al lancio in piattaforma dei servizi innovativi che rivoluzioneranno il mercato del fai-da-te creativo.

Mai come negli ultimi anni il mercato del Do-it-yourself sta registrando trend di crescita costanti e considerevoli che si quantificano in un valore stimato di oltre 600 miliardi di euro (fonte EDRA European DIY-retail Association) dei quali ben il 15% è rappresentato dal fai da te creativo, dovuti al sempre maggior desiderio di distinguersi, di uscire dall’omologazione e riscoprire una libertà manuale in connotazione sociale eco sostenibile, trasferendo risorse dall’acquisto di prodotti delle grandi catene del consumismo alla creazione di oggetti unici ed originali.

Il modello di business verticale di Dooitu è caratterizzato dalla forte scalabilità ne sono prova le principali novità previste durante tutto il 2020; non solo l’internazionalizzazione, iniziando da Francia e Germania e successivamente negli altri paesi europei dove il mercato del fai-da-te è già attivo da più anni ma sempre alla ricerca di novità e Made in Italy; ma soprattutto lo sviluppo e l’innovazione della piattaforma, che sarà la prima in Europa a fornire la possibilità di trasformare l’esperienza di semplice acquisto on-line in una vera e propria occasione di scambio e business per far guadagnare gli hobbisti virtuosi.

Come spiega Paolo Barbone, CEO e founder Dooitu: “Il “fai da te” è una nicchia in forte crescita che si caratterizza per una clientela specifica, appassionata, esigente e desiderosa di fare community; dunque un mercato florido e difficilmente aggredibile da player “generalisti”. Il consolidamento di Dooitu passerà non solo dalla crescita e internazionalizzazione ma dal lancio di servizi innovativi a valore aggiunto che permetteranno a tutti i nostri utenti di guadagnare rispondendo quindi a una sempre più forte domanda, non solo in Italia ma in tutto il mondo, di creativi che fanno della propria arte e passione una vera opportunità. Il nostro modello di business e tutti i servizi a valore aggiunto, che al momento nessuna piattaforma come la nostra offre, ci permetteranno di aumentare la traction e la fidelizzazione contribuendo in modo decisivo a fare di Dooitu la piattaforma made in Italy leader per il DIY creativo in Europa e raggiungere nei prossimi cinque anni l’ambizioso traguardo di 20 milioni di fatturato.

Alla base del successo ottenuto fino ad ora ci sono da sottolineare anche gli accordi consolidati con produttori e fornitori qualificati e quelli in fase di chiusura con i più importanti brand del settore che rendono Dooitu il riferimento in un mercato di nicchia che i grandi e-commerce globali non possono adeguatamente servire ed essere gestita da un team giovane e dinamico altamente professionale, spinto dalla stessa passione verso la creatività e l’originalità, in grado di selezionare sempre i prodotti più innovativi sul mercato.

Questi sono solo alcuni dei fattori che hanno contribuito agli importanti risultati ottenuti fino ad oggi: ricavi in netta crescita in soli due anni pari a 702 mila euro, con un EBITDA del 17%, con previsione di chiusura del 2019 di circa 1 milione di euro e un EBITDA del 19%. Questi numeri rendono Dooitu un’azienda in pieno passaggio da startup a scaleup, in crescita esponenziale che ha portato a tagliare il traguardo di più 15.000 utenti registrati.

Fino al 15 gennaio 2020 sarà possibile investire nel progetto di Dooitu tramite la piattaforma di Mamacrowd e diventarne soci a tutti gli effetti, grazie ad un processo facile, completamente online e vigilato Consob. I fondi raccolti saranno utilizzati per rendere il progetto di crescita in essere per il 2020 più rapido e solido.

Economia e finanza

Il Gruppo Credem con Avvera entra nel capitale di Gruppo Santamaria S.p.A.

Proprio nei giorni scorsi, si è perfezionata l’acquisizione del 10% del capitale di Gruppo Santamaria SpA da parte di Avvera SpA con l’intento di rafforzare nei prossimi tre anni la sinergia. Il board della società sarà guidato da Agata Fichera Amministratore Delegato, mentre sempre nel cda sono stati nominati Lorenzo Montanari e Mario Scandura.

Dopo un’esperienza decennale brillante nella Cqs, Gruppo Santamaria punta all’innovazione, al multiprodotto, affiancando lo start up di Avvera, che si pone come azienda specializzata nel credito alle famiglie e punta ad arrivare nel 2022 a 1,5 miliardi di impieghi tra mutui casa, prestiti personali, cessione del quinto e credito finalizzato.

Gruppo Santamaria SpA spiega Agata Fichera Ad della società: "vuole consolidare la relazione con i propri clienti, potendo contare sul grande valore aggiunto dei prodotti del Gruppo Credem, ma soprattutto potendo sfruttare la tecnologia messa in campo da Avvera per garantire processi moderni in tutta sicurezza".

"Questa operazione - aggiunge Lorenzo Montanari, Amm. Del. Avvera SpA Gruppo Credem - rappresenta per noi una grande opportunità e una nuova esperienza di partnership vera con una delle più importanti realtà nazionali nel settore della cessione del quinto. Vogliamo affiancare ed investire in Gruppo Santamaria per sostenere i loro programmi di crescita mettendo a disposizione il nostro portafoglio prodotti che oltre alle cessioni del quinto dispone di presiti personali, prestiti finalizzati e mutui. Siamo veramente molto contenti di questa operazione a cui crediamo e il nostro augurio è che possa essere una accordo win win di lunga durata".

"La sinergia tra le due aziende - conclude Mario Scandura, membro del Cda di Gruppo Santamaria SpA - rappresenta una grande opportunità per tutti i giovani che si vorranno affiancare nel settore creditizio, in quanto a breve presenteremo un piano formativo e di reclutamento su tutto il territorio nazionale per dare la possibilità di iniziare una carriera lavorativa di grande impatto".
Economia e finanza Startup e innovazione

Lanciata a Verona Realstarting, la start-up innovativa per vendere casa senza commissioni

Lanciata a Verona la Start-Up innovativa nel settore dell'intermediazione immobiliare, con riferimento iniziale al mercato immobiliare del Comune di Verona. Realstarting S.r.l. si propone l'obiettivo di rappresentare la frontiera più moderna ed avanzata nel settore della Agenzie immobiliari, azzerando i costi per i venditori e garantendo una serie di servizi innovativi e completi che includono foto professionali, virtual tour, brochure e pubblicità su maggiori portali immobiliari nazionali ed internazionali.

Realstarting S.r.l., fondata nel 2019 da Cucchiara Cristiano e Ortolani Cristiano, amministratori e co-fondatori, ha sede a Verona e si propone l'obiettivo di ridurre i tempi di conclusione delle compravendite immobiliari entro le otto settimane, azzerando le provvigioni per il venditore e garantendo una serie di servizi offerti con professionalità, con particolare attenzione alla valutazione dell'immobile per evitare al venditore di impiegare il proprio tempo in attività non efficaci e dirette alla conclusione della compravendita. La startup è incibuata presso il "t2i – trasferimento tecnologico e innovazione”, società consortile dedicata all’innovazione fodnata da Camera di Commercio di Treviso-Belluno e la Camera di Commercio di Venezia Rovigo.

La Start-Up veronese intende porsi con slancio e convinzione nel settore della compravendita immobiliare in termini di assoluta innovazione, con impatto dirompente in considerazione al moderno e innovativo approccio digitale ed alla sua struttura snella e competitiva. A supporto degli ambizioni obiettivi che la Strat-Up veronese si pone, l'aumento di capitale in corso rappresenta il segnale della vitalità e della novità nel panorama immobiliare dell'iniziativa e del potenziale di sviluppo della stessa


Qualche info sui soci fondatori:

Cristiano Cucchiara
Laurea in scienze politiche, esperienza ventennale nella consulenza immobiliare , esperto in equity crowdfunding , oggi membro del cda di wearestarting srl ( wearestarting.it) portale di Equity crowdfunding e amministratore unico di cplan srl (officinaveneta.it).

Cristiano Ortolani
mediatore da 20 anni, già proprietario di agenzie Tecnocasa e Tecnorete.

Eros Bazzanella
Responsabile Tecnico, ingegnere

Cristiano Cucchiara
0452456982
info@realstarting.it
Economia e finanza

Nasce Brandme.io, la rivoluzione del personal branding

Giacomo Arcaro lancia la sua sfida: aiutare imprenditori, professionisti e manager a sfruttare gli stessi strumenti che lo hanno portato a diventare,secondo Forbes, uno dei maggiori growth hacker europei. Growth hacker  tradotto in parole semplici vuol dire colui che si “concentra sulla crescita di un business ragionando fuori dagli schemi”. E Giacomo Arcaro, fondatore di Blackmarketing.guru,che da molti viene considerata tra le migliori web agency nazionali, non si è mai lasciato incatenare dagli schemi sin da giovanissimo quando iniziava a utilizzare strategie non convenzionali sperimentandole nel modo delle pr in discoteca.

Da allora di strada ne ha percorsa tanta e oggi viene considerato uno dei principali Advisor in campo blockchain secondo ICOBench, la principale piattaforma al modo di benchmarking nel mondo delle nuove monete elettroniche. Il nuovo progetto nasce dalla volontà di raggiungere un obiettivo: eliminare il paradosso che vede imprenditori di livello e qualità nel proprio campo ma perfetti sconosciuti in rete e nei social e al contrario persone “famose” in rete che non hanno nessuna attività di rilievo nel mondo reale. Proprio per colmare questo gap e smontare quello che è definito come “il paradosso dei social”, nasce BrandMe.io, ramo d’azienda di Blackmarketing.guru specializzato in Personal Branding. Attraverso un approccio professionale con un team di esperti (i migliori specialisti del settore direttamente selezionati dal fondatore della Blackmarketing.guru) e l’uso delle migliori tecnologie, i servizi di Brandme.io possono raggiungere tutta una serie di risultati: acquisizione di nuovi clienti, gestione delle relazioni con i clienti, aumento della reputazione dell'azienda, coinvolgimento di nuovi partner e nuovi dipendenti, innovazione aziendale, relazioni con persone influenti, aumento della rilevanza in rete, diventare opinion leader, mirare ad una carriera prestigiosa.  

“Stiamo vivendo un’epoca incredibile e mai vista prima – dichiara Giacomo Arcaro - Il mondo sta cambiando alla velocità della luce trasformando gli imprenditori in idoli ed i consumatori in discepoli. Oggi più che mai è importante investire in personal branding, per questo motivo BrandMe sarà fondamentale nello sviluppo delle industrie del domani”.

Il management del progetto Brandme.io condividerà con Blackmarketing.guru la sede storica nella chiesa sconsacrata di Rimini. Sono già numerosi i Top manager – tutti rigorosamente “undercover” per ovvie questioni di riservatezza – ad aver aderito a questa iniziativa che permette loro di connettersi a tutti gli stakeholders delle loro aziende senza dover impiegare tempo prezioso a questa attività sui social network.

In pratica BrandMe.io pone al centro dell’attenzione il professionista, imprenditore o manager realizzando quello che altre realtà fanno da tempo per star dello spettacolo o dello sport e per leader politici. Inoltre, aspetto strategico di grande importanza nel mercato contemporaneo, questi servizi di personal branding che sfruttano il potere della rete e dei social network, riescono a connettere le figure chiave di un’attività con centinaia di decision maker all’estero aprendo così le imprese a nuove opportunità e nuovi mercati.