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Economia e finanza

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Space Economy, al via lo Space Index mondiale

Milano  - La Space Economy è sempre di più un fenomeno economico importante per il futuro. Dopo il lancio del 30 maggio 2020 di Falcon 9 di Elon Musk, l’accesso allo spazio si è aperto ai privati come non è mai accaduto, con possibilità di sviluppo economico stimate per 3 miliardi di Euro nel 2040. Attualmente ci sono più di 200 titoli quotati sui listini di Borsa di tutto il mondo.  

In un’economia spaziale in evoluzione, c’è bisogno di un benchmark di riferimento. La sfida è stata accettata da Alessandro Sannini, chairman di Twin Advisors&Partners, già advisor della Fondazione E.Amaldi e attualmente impegnato dello studio di strumenti europei d’investimento sul settore spaziale e da Fabio Michettoni, Partner di Volcharts, già direttore per 16 anni di Teleborsa.it. Durante il lockdown è stato messo a punto un algoritmo proprietario che calcola l’indice mondiale su un certo numero di titoli scelti su tutti i listini mondiali. Attualmente l’indice è in fase di test e sono già in corso contatti con diversi provider mondiali per poterlo rendere utilizzabile per tutti gli operatori.  

Alessandro Sannini commenta: “Avere un benchmark della space industry è importante. Permetterà di avere un riferimento per gli investimenti e di confezionare prodotti d’investimento sul settore, che rappresenta sicuramente in questo momento una possibilità di ripresa economica post Covid-19 per l’economia mondiale e per quella italiana”.
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L’estate calda del mercato residenziale USA

Milano  – Quando la pandemia da COVID-19 ha raggiunto gli States, gran parte degli analisti prevedevano un tracollo del mercato immobiliare, ma i primi dati disponibili raccontano tutta un’altra storia. Questo quanto emerge dalla periodica analisi condotta da OPISAS REinsight, l’osservatorio sui mercati immobiliari promosso da OPISAS, gruppo internazionale specializzato in portafogli residenziali con focus su immobili accessibili e già affittati esclusivamente negli USA che dal 2008 ha transato più di 3.800 proprietà.  

I dati di maggio e giugno infatti parlano chiaro e delineano, almeno per quanto riguarda il mercato residenziale, i contorni di un deciso rimbalzo.  

La domanda infatti è balzata del +25% sopra i livelli pre-covid (era -30% ad aprile secondo Redfin, uno dei più importanti network di broker USA) e i potenziali acquirenti sembrano non prestare particolare attenzione né ad una possibile ripresa della pandemia né alle proteste che infiammano il paese.      

Un grande sostegno alla domanda dovrebbe arrivare anche dai tassi d’interesse sui mutui in continuo calo.  Secondo Fannie Mae (la Federal National Mortgage Association il colosso con supporto governativo - GSE - che garantisce una fetta considerevole dei mutui ipotecari americani), il tasso medio annuo per il 2020 sarà del 3,2%, in deciso calo rispetto al 3,9% del 2019. Ciò batterebbe il record del 3,65% stabilito nel 2016, secondo i dati di Freddie Mac (la Federal Home Loan Mortgage Corporation, l’altra GSE - Government Sponsored Enterprise – nata, insieme a Fannie Mae, dalla nazionalizzazione compiuta in seguito alla crisi dei subprime del 2008, e specializzata nell'emissione di mutui ipotecari e nella loro rivendita sul mercato secondario). Fannie Mae prevede inoltre che i tassi romperanno il muro del 3% scendendo al 2,9% nel 2021. Gli effetti di tassi d’interesse così bassi si possono già riscontrare nell’aumento a giugno, per la nona settimana consecutiva, del +8% delle richieste di mutuo per l’acquisto di immobili residenziali, raggiungendo il massimo livello in oltre 11 anni (secondo il sondaggio settimanale della Mortgage Bankers Association – MBA - per la settimana che termina il 12 giugno 2020).  

In calo anche il volume degli immobili messi in vendita con un -5% rispetto al medesimo periodo dell’anno precedente, una percentuale tutto sommato limitata se teniamo a mente le pesanti misure di lockdown messe in atto nella maggior parte del Paese, come anticipato da Joe Schneider - Direttore delle Strategie ed Attività Globali di NAR (National Association of Realtors, Associazione nazionale degli agenti immobiliari USA che rappresenta 1,4 milioni di agenti) durante un recente Webinar sul futuro dei mercati immobiliari internazionali.
Anche in questo caso l’andamento attuale sembra presagire che un numero maggiore di immobili in vendita potrebbero presto arrivare sul mercato, anche se permangono dei freni legati al coronavirus. Al contrario di un acquirente che può decidere quante case visitare, un venditore, infatti, deve entrare in contatto con un numero illimitato di persone fino a quando la casa non verrà venduta.

Al momento quindi questo calo non fa che accentuare la storica carenza d’inventario che ha concorso all’aumento continuo dei valori residenziali negli ultimi 10 anni.
La mancanza di case in vendita, infatti, affligge il mercato immobiliare statunitense da molto prima della comparsa di COVID-19, soprattutto per quanto riguarda le nuove costruzioni. Basti pensare che dal 2009 al 2019, i costruttori americani hanno venduto 5,2 milioni di nuove case unifamiliari; nel decennio precedente, invece, esattamente il doppio con 10,4 milioni di nuove case vendute (Fonte: U.S. Census Bureau). La pandemia però ha sicuramente peggiorato la situazione. Se durante il lockdown chi voleva vendere la sua casa trovava difficoltà a farlo e anche ora permangono, come abbiamo visto, delle resistenze, anche i costruttori si sono trovati senza manodopera e in grande difficoltà nel reperire materiali e forniture. Così le nuove abitazioni unifamiliari che vedranno la luce scenderanno a 770.000 unità quest'anno, il livello più basso dal 2015, secondo l’analisi condotta da Lawrence Yun, capo economista della National Association of Realtors (NAR) sulla base del così detto Housing Starts (Privately Owned Housing Starts: 1-Unit Structures) che misura mensilmente dal 1959 il numero di case che hanno visto iniziare i lavori di costruzione. E pensare che gli economisti prevedevano all'inizio di quest’anno che il 2020 sarebbe stato l'anno della più grande espansione per l'edilizia domestica dal 2007 e ora invece sono costretti ad affermare che le nuove costruzioni una volta di più non saranno in grado di risolvere la storica carenza di case in vendita. L’1,47 milioni di immobili sul mercato a fine aprile è stato infatti il dato più basso mai registrato, secondo la NAR.  

Per comprendere pienamente l’intensità di questo collo di bottiglia e i suoi effetti, risulta interessante paragonare questi dati alla situazione italiana, ad esempio, dove attualmente ci sono circa 1,5 milioni di abitazioni in vendita contro quindi l’1,47 degli Stati Uniti dall’ultima rilevazione NAR, ma in Italia vivono 60 milioni di persone mentre oltre oceano ci sono 330 milioni di residenti. Questi dati non possono che avere effetti opposti sulle tempistiche di vendita: nel Bel Paese su tre case offerte in vendita se ne cede una in circa sette mesi e mezzo, mentre negli Usa una casa si vende in meno di 78 giorni (media 2019 secondo Zillow – principale portale immobiliare USA). La liquidabilità dell’investimento immobiliare è quindi diametralmente opposta negli USA rispetto all’Italia.
E i primi dati post-covid negli USA sembrano indicare un ulteriore accorciamento di queste tempistiche: la percentuale di case appena quotate i cui venditori accettano un'offerta entro 14 giorni dal loro debutto è aumentata dal 42% di maggio al 47% nella prima settimana di giugno (fonte: Redfin).  

L’azione combinata di aumento della domanda e calo dell’offerta ha fatto quindi riprendere a crescere i prezzi: +3,1% quelli finali di vendita e +9,9% quelli inizialmente richiesti (fonte: Redfin).  

Ma come si può spiegare questo fenomeno? Quello che sta accadendo sembra essere un forte cambiamento nei comportamenti d’acquisto degli americani determinato indirettamente dalle misure di lockdown. Tutt’a un tratto milioni di americani si sono trovati a dover convivere con le proprie famiglie sotto uno stesso tetto h24, accorgendosi, ad esempio, che non è abbastanza grande per mantenere privacy e comodità di ciascun membro. Oppure, all’improvviso lo smart working è diventato una realtà diffusa facendo venir voglia a molti di trasferirsi in quartieri meno caotici e con migliori servizi per figli e famiglia. Oppure prediligendo la periferia, o città più piccole ed economiche. E ancora, molte persone che si sono trasferite per lavoro nelle grandi metropoli, si stanno rendono conto che potrebbero ora tornare alle loro zone d’origine.
Insomma, ancora una volta la dinamicità sociale, lavorativa e, di conseguenza abitativa, degli americani dimostra di essere uno dei principali driver di questo mercato.  

I dati relativi agli affitti residenziali sono, se possibile, ancora più straordinari. L’andamento dei prezzi degli affitti, infatti, non ha battuto ciglio. L’indice dei prezzi al consumo relativo alla media degli affitti residenziali di prime case nelle aree urbane degli USA ha, infatti, continuato a crescere durante tutto il periodo della pandemia, segnando a maggio un +3,49% anno-su-anno (+0,20% rispetto ad aprile con una leggera crescita dell’inerzia anche mese-su-mese).  

Anche la puntualità nel pagamento degli affitti si è mantenuta più che stabile facendo dell’investimento nel residenziale USA con rendita da locazione uno degli investimenti più solidi del panorama real estate internazionale.
A maggio, infatti, 95,1% degli affitti sono stati regolarmente pagati, +0,5% rispetto ad aprile e solo -1,5% rispetto al 2019 con condizioni economiche completamente opposte (disoccupazione ai minimi storici, ad esempio).  

Anche qui, come si può spiegare questa apparente incongruenza con la realtà economica? Con ogni probabilità, gli stimoli messi in campo prontamente dal governo federale, come il CARES Act e altri programmi, hanno fornito un sostegno finanziario senza precedenti alle famiglie. Ad aprile, negli Stati Uniti il reddito personale medio è aumentato addirittura del +10,5% su base mensile, più del doppio rispetto al record precedente. Le prestazioni sociali del governo sono balzate del 90% segnando il record storico di 6.300 miliardi di dollari. Una cifra esorbitante in assoluto che risulta essere ancora più straordinaria per una realtà come gli Stati Uniti dove il welfare è sempre stato osteggiato e considerato un sinonimo di comunismo.
È evidente dai dati che l’americano medio, anche se in difficoltà, ha deciso di utilizzare parte di questi sostegni federali come prima cosa per pagare l’affitto. Confermando una volta di più che per gli americani assicurarsi un tetto sopra la testa sia il bisogno primario d’eccellenza.  

Ora però i segnali di ripresa economica sono più che sostanziali e con straordinaria celerità, l’economia reale, che ha ripreso a marciare, si somma, e in prospettiva sostituisce, agli aiuti statali ancora in essere.
Il mercato del lavoro a maggio ha siglato un’inaspettata e robusta inversione con 2,54 milioni di posti di lavoro in più. Gli analisti infatti erano concordi nell’aspettarsi un ulteriore calo di -8 milioni, ma la capacità di ripresa dell'economia americana e l'impatto positivo degli sforzi del governo nell'ambito del programma di protezione dell’occupazione da 2.000 miliardi di dollari hanno contribuito a questa decisa inversione di rotta.  

Inoltre, le vendite al dettaglio sono rimbalzate a maggio con un +17,7% (486 miliardi di dollari) quando migliaia di negozi e ristoranti hanno riaperto e l’azione combinata di stimoli federali e rimborsi fiscali hanno alimentato i consumi. L’aumento supera le attese, riportando il dato vicino ai valori pre-lockdown. Va ricordato che a maggio una parte degli Stati Uniti non avevano tolto le restrizioni sui negozi; tuttora non tutti gli esercizi commerciali sono autorizzati a riaprire in certe parti del paese come New York. È ipotizzabile quindi che con giugno il dato sia completamente recuperato, in tempi davvero record.  

Gli Stati Uniti quindi si dimostrano ancora una volta estremamente flessibili e reattivi: non solo per la rapidità e dimensione delle manovre di spesa pubblica e politica monetaria, ma anche per la natura stessa della sua economia e società. Se è vero che le cadute sono più veloci e intense, il sistema americano anche si risolleva prima e con più vigore.  

Mark Zandi, chief economist di Moody’s Analytics, sembra quindi aver intuito la previsione giusta confidando al Washington Post che la recessione provocata dal coronavirus passerà alla storia probabilmente come la più pesante e la più breve di tutte. Questo scenario sembra ora essere più che plausibile, almeno per quanto riguarda l’economia americana e in particolare gli investimenti residenziali con rendita da locazione negli USA.    

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OPISAS è una realtà internazionale specializzata nella vendita e intermediazione di investimenti immobiliari negli Stati Uniti. È attiva dal 2008, quando la crisi dei mutui sub-prime ha creato le prime grandi occasioni di acquistare in blocco gli immobili a prezzi estremamente convenienti, rinnovarli e affittarli, per poi rivenderli agli investitori internazionali. Dal 2008 OPISAS ha acquistato e venduto oltre 3.800 proprietà facendo percepire ai suoi investitori 295 milioni di dollari in affitti incassati. Oggi è presente in 3 continenti con 18 uffici, 3.000 partner commerciali e 600 eventi organizzati.  

OPISAS – Overseas Property Investment Solutions And Services
Tel.:  02 87188230
www.opisas.com
info@opisas.com
Skype: Opisas
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E’ uscito MARKETING IN ACTION, il libro che risponde concretamente ai 7 bisogni formativi più ricorrenti tra le PMI

“Perché un altro libro di marketing?” potrebbe essere una buona domanda da porre a Stefano Galli, l’autore del libro “Marketing In Action”, da oltre 20 anni consulente di direzione e temporary management per Piccole e Medie Imprese. Il libro nasce da uno studio effettuato negli ultimi 3 anni, durante i quali l'autore ha raccolto e catalogato più di 170 esigenze formative espresse da Imprenditori, Manager di PMI e Studenti/Neoimprenditori. In questa maniera lo scrittore ha individuato 7 esigenze formative predominanti, che spaziano dal come aumentare la visibilità della propria azienda al come approcciare i mercati esteri in modo efficace; dal come promuovere la propria impresa nei mercati internazionali, sfruttando web e social media, al come mettere a fuoco la value proposition della propria azienda, distinguendosi dalla concorrenza al come progettare e concretizzare il modello di business della propria start-up.

Sette esigenze formative che si concretizzano in sette distinti percorsi formativi. In sintesi: 7 libri in uno, condensati in circa 500 pagine. La struttura del libro per percorsi formativi comporta diversi vantaggi per il lettore, fra i quali, il fatto che ognuno di essi sia indipendente dagli altri ed autoconsistente. Pertanto fornisce al lettore solo ed esclusivamente i contenuti che gli sono utili per soddisfare le sue esigenze di apprendimento, senza obbligarlo a leggersi tutto il libro.

Il lettore è così libero di individuare il percorso formativo più adatto a rispondere ai suoi bisogni di apprendimento, leggendo solo ed esclusivamente le tappe da cui esso è composto, arrivando in modo molto efficiente direttamente al traguardo, analizzando soluzioni concrete e reali, dal momento che ogni tappa formativa si compone di due sezioni: una breve introduzione ai concetti chiave trattati e una sezione “IN AZIONE”, relativa al COME applicarli in PRATICA nella realtà delle PMI. Si tratta di un metodo molto efficiente e, a parere degli imprenditori, dei manager e degli startupper che lo hanno letto, anche efficace. “Marketing In Action” si può acquistare nelle migliori librerie online (es. Amazon, Libreria universitaria, Libri professionali, Hoepli ) oppure ordinandolo nella propria libreria di fiducia.  



Stefano Galli 
L’autore, laureato in Economia e Commercio, si è formato nell’ambito del Marketing e delle Vendite lavorando in contesti internazionali ed è uno dei consulenti/docenti di marketing internazionale della faculty dell’ICE, l’Istituto per il Commercio Estero nonché insegnante presso il corso para-universitario “Trento Alta formazione Grafica”.  Durante la sua esperienza di consulente il dott. Galli ha sentito l’esigenza di colmare un vuoto nella produzione di testi di marketing management, generalmente molto corposi, pensati per grandi aziende che operano nei mercati dei beni di consumo, che spesso risultano difficili da tradurre nella pratica operativa delle Piccole e Medie Imprese.

Profilo linkedin: https://www.linkedin.com/in/gallistefano/
Sito web: https://www.s4pmarketing.com/
Tel. 051 0826978
Per avere un’idea maggiore sui vantaggi di questo testo vengono riportati di seguito alcuni link dove si possono leggere alcune recensioni del libro “Marketing in action” e visionare alcune video testimonianze di imprenditori/manager: https://www.libreriauniversitaria.it/marketing-action-applicare-concetti-metodologie/libro/9788864861159 https://www.amazon.it/Marketing-applicare-metodologie-strumenti-marketing/dp/8864861157 https://www.24emilia.com/marketing-in-action-libro-di-stefano-galli/ https://www.s4pmarketing.com/referenze/ https://www.s4pmarketing.com/pubblicazioni/ https://www.youtube.com/user/s4pmarketing/playlists
Economia e finanza

Space Economy, La Finanza Spaziale atterra all’Università di Padova con ESA e Twin ADV

Il 2020 è un anno cruciale per la Space Economy. Il lancio dello shuttle di Space X di Elon Musk segna un passaggio epocale in un settore che passa da industria governativa a realtà aperta ai privati, nel segno di riduzione dei costi di accesso allo spazio, efficienza e crescita di nuove aziende nel mondo. Sempre nel 2020 l’Agenzia Spaziale Europea compie 45 anni.  

Proprio per questo i ‘closing remarks’ dell’insegnamento di Finanza Aziendale nel corso di Diritto dell’Economia del Professor Riccardo Crestani saranno dedicati alla Finanza Spaziale. Dopo l’introduzione del Professor Filippo Viglione Presidente del Corso di Laurea in Diritto dell’Economia della Scuola di Economia e di Scienze Politiche si alterneranno l’ingegner Elia Montanari Head of Management&Control di Esa e Alessandro Sannini Ceo di Twin Advisors&Partners già advisor della Fondazione E. Amaldi discutendo dei molteplici nuovi aspetti legati alla finanza privata nell’industria della Space Economy.  

Montanari è responsabile per programmi di commercializzazione delle applicazioni Spaziali come ASPIRE WITH ESA e ESA INVESTOR FORUM. Montanari è laureato in ingegneria chimica a Bologna e MBA a Henley ed è ricercatore dell’Economia dello Sviluppo presso MITx per un mondo sostenibile. Nella sua relazione dedicata agli studenti dell'Università di Padova, Montanari parlerà del ruolo delle istituzioni spaziali come l'ESA e racconterà le rivoluzioni che le innovazioni nate nell’ambito dello Spazio hanno portato nelle nostre vita quotidiana. Concluderà con considerazioni sulle incredibili “avventure spaziali”, cercando quindi di capire sia i vantaggi a cui imprenditori, investitori e intere nazioni anelano ma anche svelandone rischi.   

Insieme a lui interverrà Alessandro Sannini, Ceo di Twin Advisors&Partners. Sannini è stato advisor della Fondazione E. Amaldi si occupato per oltre dieci anni di finanza strutturata diventando uno dei pionieri italiani nell’emissione di Corporate Bond per PMI. Oggi è impegnato nello studio di diversi strumenti d’investimento europei per l’industry della space economy e cura un blog sul giornale ‘Linkiesta’ ed opinionista della tv finanziari ‘Le Fonti’.   In questa relazione dedicata agli studenti dell'Università di Padova, Sannini approfondirà numerose questioni relative al finanziamento di start-up e di PMI della filiera dell’Aereospace, dimensionandone il mercato e la presenza sul territorio italiano ed europeo. Si soffermerà su come l’industria della Space Economy e le sue PMI siano parte integrante e possono essere importanti per la ripresa post Covid-19 visto che l’Italia è uno dei pochi paesi al mondo con tutta la filiera tecnologica dello spazio completa.


Per accedere al canale: https://www.youtube.com/channel/UCyUn-qHYEAAEOTpcvyn3l2w
Economia e finanza Moda e stili di vita

Nasce a Milano WEAREGO(L)D, la prima agenzia specializzata nel recruiting di nuovi talenti per business creativi

Oggi nasce Wearego(l)d, la prima agenzia specializzata nei processi di recruitment e selection di nuova generazione dedicati ai business creativi. A lanciare il progetto sono gli attuali senior partner e brand ambassador del brand, Micaela Verdiani e Gian Maria Spinella. 

“La nostra idea - spiegano Micaela Verdiani e Gian Maria Spinella - e’ quella di re-immaginare il processo di selezione e di valutazione delle competenze affinche’ fitti alla perfezione con le esigenze specifiche delle industry moda, design, arte, beauty ed e-commerce”.

“Manca sul mercato - proseguono - un punto di riferimento per queste aziende che parli la loro stessa lingua e che conosca approfonditamente le dinamiche e i meccanismi che le regolano”. Wearego(l)d pone al centro le persone e vuole regalare ai candidati e alle aziende un experience diversa, innovativa, altamente performante e che sia in grado di creare un alto livello di engagement".


Micaela Verdiani e Gian Maria Spinella sono professionisti con una profonda expertise nel settore Fashion & Luxury. 
Wearegold nasce a Milano come spin off di GCH Consulting, azienda di Executive & Professional Search operante da circa 30 anni. 

Economia e finanza

I 413 emendamenti all’articolo 119, tutti vogliono la paternità del Superbonus 110%

Si, del decreto rilancio del Governo Conte, contenente molte novità mai viste prima per il nostro sistema economico, fiscale e sociale, sembra che tutti i partiti, e davanti a tutti le opposizioni, vogliano prendersene la paternità.  Lo dimostra l'abnorme numero di emendamenti, presentati dai vari schieramenti, che hanno come oggetto proprio l'articolo 119, contenente Eco-bonus e sisma-bonus con il famoso 110% di rimborsi garantiti ai contribuenti che ne faranno uso.  

L'esecutivo punta, per voce del Presidente del Consiglio, a prolungare l'utilizzo del Superbonus 110% a tutto il 2022, e ad allargare il campo si utilizzo anche al settore alberghiero e alle Spa. L'esecutivo punta anche ad un alleggerimento degli adempimenti burocratici per questi interventi ma, come dichiarato dal Presidente Conte in conferenza stampa, solo contrapponendovi un deciso aumento dei sistemi di controllo della veridicità e della qualità delle richieste e degli effettivi interventi realizzati; ed è questo secondo punto su cui si attendono le indicazioni di alcune opposizioni. Rimaniamo tutti in attesa della convocazione degli Stati Generali dell'Economia annunciati dal Presidente Conte.  


Staff
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Economia e finanza

Meedya e AISM Roma, insieme per aiutare la ricerca

Dall’1 al 13 giugno è possibile partecipare all’asta solidale online aperta a tutti su Ebay  

Dalle piazze al digital il passo è breve, soprattutto se in mezzo alle due cose c’è ​Meedya​, Omnichannel Agency​, che ogni giorno è a fianco delle PMI Italiane, costruendo con loro un’audience multicanale con contenuti liquidi, adattando idee e creatività alla necessità di mercati e comunità d’interesse in continua evoluzione.

È il caso di ​AISM Roma​, Associazione Italiana Sclerosi Multipla, che ha dovuto far fronte ad una richiesta maggiore di assistenza per chi vive la malattia in prima persona e per le famiglie, in un periodo storico in cui sembra che il mondo si sia fermato.

Di fronte a questa necessità, AISM Roma ha deciso di rinforzare il proprio Sportello Sociale in merito all'orientamento socio sanitario, consegna farmaci e consulenza legale e psicologica, e lo farà con lo “Swim&Move​”, ​l’asta solidale online​, che utilizza come canale di erogazione​ Ebay​.
L’obiettivo è quello di contribuire nel prossimo semestre al mantenimento dei servizi più richiesti delle persone con Sclerosi Multipla.

Meedya, ​Media Partner ​dell’evento, grazie al suo background digital consolidato nel tempo ha collaborato all’organizzazione dello “Swim&Move” creando per l’evento un’esperienza omnichannel integrata e coesa, indipendentemente da dove si trovino gli utenti, per sostenere l’iniziativa.
Il traguardo principale che Meedya si è imposto è la divulgazione sul territorio Laziale dell’asta solidale online, attraverso attività mirate: intercettare il target di riferimento e rafforzare la brand image.

“​Sosteniamo con grande piacere iniziative come questa​”, dichiara Marco Maione, General Manager di Meedya. “​È necessario che l’attenzione sulle malattie neurodegenerative rimanga alta e che si trovino sempre più fondi che possano sostenere la ricerca. Ringrazio l’AISM Roma per aver scelto Meedya come partner al loro fianco per lo Swim&Move​”.

L’asta solidale sarà attiva dall’1 al 13 giugno ed è arricchita da numerosi oggetti ed esperienze uniche donate da alcuni nomi importanti nello sport, come Daniele Lupo (beach volley) Fabiana Sgroi (canottaggio), Leone Maria Barbaro (canottaggio), Michele Petracci (canottaggio), Alessia Zecchini (apnea), Piero Codia (nuoto) e Luca Lucaroni (pattinaggio)

Non solo sport, ma anche arte, grazie alla partecipazione di Gabriele Dell’Otto che mette all’asta due dei suoi lavori; moda, con la collezione di borse di federica Gatti (azienda F2A); spettacolo, grazie alla partecipazione dell’attore Matteo Branciamore.

Se è vero che l’unione fa la forza, allora questo è il momento giusto per farci forza rimanendo uniti e per portare avanti la ricerca scientifica contro la sclerosi multipla

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SPACE X: RIDUZIONE DEI COSTI, EFFICIENZA E LARGO AI PRIVATI

Il lancio dello shuttle privato di Elon Musk segna un passaggio epocale dell’industria della space economy. Un settore che passa da industria governativa a realtà aperta ai privati, nel segno di riduzione dei costi di accesso allo spazio, efficienza e crescita di nuove aziende nel mondo.  

Dopo nove anni dal volo dell'ultimo space shuttle, su una rampa di Cape Canaveral c'è una capsula con due astronauti americani pronta a partire verso la Stazione spaziale internazionale  grazie al razzo Falcon 9 della compagnia privata SpaceX. Il successo del lancio della Crew Dragon, rinviato a sabato 30 maggio a causa delle condizioni meteo, inaugurerà l’era dei voli spaziali commerciali con equipaggio umano.  

Crew Dragon di Elon Musk e Starliner di Boeing sono punti di riferimento fondamentali nell’industria dello spazio che è in piena evoluzione. Tutto il mondo è in qualche modo collegato a quello che succede negli Stati Uniti, dove c'è la vera space economy. Neppure Cina e Russia da questo punto di vista non possono fare altro che seguire questi nuovi attori americani  

In Europa c’è un grande bisogno di ridurre la frammentazione dell’industria spaziale promuovendo investimenti e crescita con strumenti di equity, di debito e di corporate venture capital, che è forse l’unico sistema accelerare nuove start-up da parte di aziende più grandi. Lo spazio è diventato un’opportunità commerciale importante, crea ricchezza e opportunità economiche. Non è più solo un luogo riservato alla ricerca e a programmi gestiti da enti governativi.  

“La Tesla (NASDAQ:TSLA) non è un’azienda automobilistica, e non è un’azienda tecnologica. Forse sarebbe meglio definirla come una nuova General Electrics, e ha appena iniziato. Ecco come potrebbe dominare il mondo del business globale. Elon Musk è l’Edison del 21° secolo. Non perché abbia inventato qualcosa in laboratorio, no. Ma perché ha usato i moderni strumenti finanziari della Silicon Valley per creare aziende in grado di affrontare i problemi globali, primo tra tutti il cambiamento climatico”, osserva Alessandro Sannini di Twin Advisors&Partners, una delle prime aziende europee ad occuparsi di investimenti nella nuova economia dello spazio.

“In Europa – aggiunge Sannini - abbiamo la possibilità di creare la nostra nuova economia dello spazio, sostenendo con investimenti privati con partnership pubblica la filiera industriale sia downstream che upstream, che è fortissima e di grande qualità. Strumenti come fondi di private equity e di debito, verticalizzati su queste PMI, saranno la guida per l’innovazione e per un recovery economico post Covid-19 che di fatto non ha fermato la ‘voglia di spazio’ di crescita economica. Il venture capital ad esempio in questo settore va affrontato come corporate venture capital e con profondi collegamenti con i grandi gruppi e con le PMI. Twin Advisor&Partners è in prima linea per una serie di iniziative a carattere europeo proprio in questa direzione”  

 “La crescita di operatori privati come SpaceX sta portando il mercato aerospaziale verso nuove frontiere di efficienza. Non è tanto il lancio (rinviato di mercoledì) per portare gli astronauti verso la stazione spaziale, quanto il fatto che i costi per portare materiale nello spazio sempre minori sono la vera innovazione. Il riutilizzo dei razzi é chiave in questa ottica di riduzione di costo. L'efficienza che velocemente si sta raggiungendo aiuterà a sviluppare tutta l'industria aerospaziale”, aggiunge Andrea Giuricin, Professore di Economia dei Trasporti Università Milano Bicocca che in questo periodo di Covid-19 ha interpretato spesso le problematiche relative al trasporto aereo.
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BacktoWork affida a Entire Digital la produzione di contenuti per attrarre nuovi investitori

MILANO  – In un contesto storico come questo di forte interesse verso la produzione di contenuti e della relativa domanda in continua crescita, Entire Digital, la media tech company guidata da Massimiliano Squillace già presente oltre che a Milano, a Parigi, Madrid e Londra, ha assunto l’incarico per la produzione di contenuti dedicati in ambito economico e finanziario per ​BacktoWork​, la principale piattaforma di ​equity crowdfunding in Italia che ha la ​mission di favorire l’afflusso di finanza verso l’economia reale per garantire una crescita effettiva del tessuto imprenditoriale.

Sempre più richiesta dalle aziende è la ​creazione di contenuti interessanti e originali, che possano essere accessibili a tutti e trovare riscontro con le esigenze e le preferenze degli utenti. Le aziende hanno realizzato che i contenuti non sono solo necessari, ma imprescindibili per posizionarsi, trovare nuovi clienti e migliorare la propria ​brand awareness.​ È per questa ragione che BacktoWork ha deciso di affidarsi a Entire Digital per la produzione di contenuti per l’economia e la finanza, che vanta una forte expertise nel campo della ​content creation per diverse aziende come Microsoft e Yahoo!, e da ora anche BacktoWork entra a far parte del network di clienti dell’azienda.

I contenuti, in un approccio strategico e studiato in base alle esigenze, aiutano le aziende a rendersi visibili e riconoscibili. ​"Content is the king" h​a detto Bill Gates t​empo fa ed è certo che sarà sempre più strategico per mostrare la​ prospettiva inedita​ di ogni azienda e per aiutare ogni business online a posizionarsi nel mercato.

È proprio in questo contesto che Backtowork, ha deciso quindi di affidare a Entire Digital, azienda specializzata in data-driven ​content creation la produzione dei propri contenuti sui temi degli ​investimenti (in particolare quelli alternativi), dell'​innovazione e dell​’economia reale​, sulle realtà delle startup​, insieme ad altre tematiche pertinenti. Entire Digital, dunque, fornirà contenuti attraverso la sua tecnologia AI proprietaria, con l’obiettivo di intercettare nuovi utenti proponendo loro un’offerta specializzata e certificata.

Un approccio totalmente ​data-driven per la ​trend discovery che sarà utilizzato anche per BacktoWork con la produzione di contenuti su economia, finanza e investimento. La tecnologia di Entire Digital si baserà sull’analisi predittiva attraverso l’utilizzo di dati statistici e algoritmi unita a tecniche di machine learning p​ er produrre contenuti in linea con i trend di economia e finanza per andare incontro alla specificità di BacktoWork.

Per la ​content production Entire Digital utilizzerà un modello di produzione ibrido di ​machine learning e di contributor provenienti da ogni parte del mondo che forniranno la soluzione perfetta tra richiesta dell’azienda e preferenza dell’utente. Si tratta di un progetto ambizioso e tecnologicamente interessante perché aprirà in Italia una strada che da tempo in altre realtà del mondo è stata avviata con risultati notevoli.

«Sin dal nostro ingresso nel mondo dell’​equity crowdfunding l’obiettivo che ci siamo posti è stato quello di far uscire questo strumento innovativo dal suo piccolo segmento di mercato, aumentando il bacino di utenti che lo utilizzano per diversificare i loro investimenti, puntando su startup e PMI», commenta ​Edoardo Reggiani​, Head of Business Development di BacktoWork. «Per farlo è necessario fornire agli investitori, anche ai meno esperti, tutti i “tool” necessari a fare un investimento informato e consapevole. In un periodo particolare come quello che stiamo vivendo abbiamo deciso di lanciare questo progetto proprio per supportare sempre di più gli investitori nelle loro scelte, e di conseguenza sostenere il tessuto imprenditoriale italiano».

«Per capire fino in fondo quali potenzialità offre la tecnologia nel campo dell’informazione, abbiamo bisogno di costruire un sistema che possa essere utilizzato da ogni azienda: questa è la nostra intuizione» commenta ​Mario Marzullo​, ​COO di Entire Digital, «Tutti i business online hanno bisogno di contenuti attrattivi e originali per poter generare interesse negli utenti, intercettandone di nuovi. Per questo motivo siamo felici e orgogliosi di essere stati scelti da BacktoWork come partner in questa sfida».

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BREVE DESCRIZIONE DI ENTIRE DIGITAL

Entire Digital è una data-driven company che fornisce tecnologie su misura per publisher, media outlet e ogni business online, utilizzando un sistema proprietario di AI avanzato che aiuta lo sviluppo di contenuti individuando i trend. Dal 2021, inoltre, venderà le sue soluzioni tecnologiche in SaaS. L’azienda, già nota per il brand Notizie.it, tra i primi 20 siti in Italia secondo Audiweb e tra i 15 media italiani più attivi secondo Sensemakers, è in piena fase di internazionalizzazione, iniziata con l’espansione in Europa e l’inaugurazione delle attività in Francia, Spagna e Regno Unito.

Backtowork è la principale piattaforma di equity crowdfunding in Italia che favorisce l’investimento in startup, pmi e progetti real estate da parte di investitori privati e professionali. La mission aziendale è creare un circolo virtuoso in grado di favorire, con modalità innovative, l’afflusso di finanza verso le piccole imprese al fine di velocizzare la crescita del tessuto imprenditoriale italiano. BacktoWork propone a investitori retail, professionali e istituzionali un’offerta selezionata e unica di opportunità di investimento in aziende ad alto potenziale di crescita.



Contatti

EMITTENTE

Entire Digital Srl

Via Paolo da Cannobio 9 – 20122 Milano
E-mail: ​entiredigital@entiredigital.com
Tel: +39 02 96840095
Alessia Vangi,​ Chief Marketing Officer​, ​avangi@entiredigital.com

BacktoWork24 Srl

Via dell’Annunciata 21 – 20121 Milano
E-mail: ​info@backtowork24.com
Tel: +39 02 45371978
Federica Venturelli, ​Responsabile Comunicazione​, ​f.venturelli@backtowork24.com 

Economia e finanza

The Embassy si aggiudica la gara Flower Burger

Dopo la nascita, dal 2015 ad oggi, di quattordici punti vendita dislocati in Italia, Francia e Olanda, l’ormai noto marchio di base vegetale è pronto per fare il grande salto e farsi conoscere nelle città più iconiche d’Europa con i suoi panini colorati e homemade.

Per comunicare in modo travolgente l’unicità di Flower Burger, The Embassy sta già lavorando al riposizionamento e a una campagna che rappresenterà l’esplosione del modo di vivere, del mood e del sentimento che stanno alla base dell’identità del brand: gioia di vivere, divertimento, condivisione e un amore incondizionato e pervasivo, che regala la sensazione di vivere sempre una lunga e spensierata estate. La campagna sarà prevalentemente improntata sul digital e sarà caratterizzata da un linguaggio, sia visivo che verbale, perfettamente riconoscibile per il tono allegro e vivace, impossibile da non amare.

“L’ultimo giorno in agenzia, prima del lockdown, abbiamo pranzato tutti insieme con un delivery di Flower Burger: ci stavamo allenando per la gara. Il giorno dopo il mondo ha iniziato a cambiare, ma la nostra attitudine ci permette di fare proprio questo: evolvere cercando il cambiamento. Tanto che lavorare su questa gara, anche in quarantena, è stato davvero divertente e averla vinta ci riempie di orgoglio.” dichiara Fabrizio Piccolini, Creative Director dell’agenzia.

Con lui hanno lavorato al progetto gli Art Director Silvia Confalonieri e Guido Lo Pinto, la Copywriter Sissi Decorato, il Visual Designer Andrea Testoni, la General Manager Silvia Sgarbi, il Chief Strategy and Innovation Officer Fabio Paracchini, la Sr. Account Elena Angaroni, l’Account Executive Costanza Poi, il Business Developer Matteo Bonetti.