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Arte e cultura

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Presentazione del Libro di Vincenzo Cohen ” Pellegrini e pagani a Roma”

L'evento, patrocinato dal Comune della città di Viterbo, si svolgerà presso la sala Frittelli di Palazzo Gallo, edificio storico di età rinascimentale ubicato all'interno del suggestivo borgo medievale di Bagnaia (VT) e sarà presentato in seconda sede presso il Caffè Letterario Casa Buendia di Montefiascone (VT) il 16/12/2023 alle ore 17.00.

La presentazione sarà anticipata da una breve contestualizzazione dell'evento al luogo a cura del Presidente dell'Asssociazione Culturale "Amici di Bagnaia, Arte e Storia". Durante la presentazione l'autore dialogherà a colloquio con la Dott.sa E. Musotto, archeologa dell'Associazione Culturale "Archeotuscia", su alcuni temi e percorsi affrontati all'interno del libro.

Partendo da un'analisi fenomenologica di alcuni monumenti della capitale, questi ultimi forniranno spunti per un'indagine sulla città seguendo una prospettiva ascensionale che mirerà a far luce su forme ed espressioni artistiche che hanno caratterizzato l'aspetto monumentale della città di Roma. Durante l'evento verranno video proiettate alcune immagini mirate a illustrare attraverso documenti storici, stampe, fonti e ricostruzioni archeologiche alcuni monumenti oggi scomparsi o conosciuti solo attraverso le fonti storiche. Contestualmente verranno anche illustrate alcune opere dell'artista tra cui dipinti di ispirazione mitologica e ritratti storici dalle collezioni Italica (2007-23) e Ritratti in rosso e grigio (2014-21). Durante la video-proiezione brani di Back ed Handel eseguiti dalla violinista Wanda Folliero allieteranno infine l'atmosfera dell'evento.
Arte e cultura

“Il terzo segreto”, il nuovo romanzo di Luca Viozzi

Dopo il successo del primo romanzo, il professor Luca Viozzi torna in libreria con un nuovo straordinario thriller: Il terzo segreto. Il libro, atteso sequel di Delitto sotto le torri pubblicato dalla Giaconi Editore, è un'avvincente storia che cattura dalla prima pagina in un maniera densa e forte fino a un finale sorprendente. Una lettura che arricchisce per i tanti spunti storici e non solo legati al territorio marchigiano. Il libro è ambientato principalmente tra Ascoli Piceno e San Benedetto del Tronto.
In questo secondo libro il protagonista è sempre il commissario Filippo Salviati, numero uno nel suo mestiere, chiamato a risolvevere un caso davvero intricato.
L'autore marchigiano decide di presentare il suo lavoro ad Ortezzano di Fermo, città nella quale vive, il 2 Dicembre alle ore 18.00 presso la sala consiliare del Comune. Il romanzo sarà poi in tutte le librerie e online nel sito della Giaconi Editore.

Nella foto l'autore Luca Viozzi con il sindaco Carla Piermarini.
Arte e cultura Natura e ambiente

Nuovi presagi e speranze durante la Giornata nazionale degli alberi

Frutto di una coincidenza o del destino, martedì 21 novembre 2023, giornata nazionale degli alberi, è stato pubblicato il romanzo Eredi della Terra di Fabrizio Bompani, edito da Calibano Editore. Tra le pagine dell’opera, l’autore accompagna il lettore nel 2077, anno che verrà ricordato per “La morte degli alberi”, evento che separerà passato e futuro del pianeta e dell’umanità.

Tra incertezza e angoscia per il domani, tre amici cercano di mantenere luminosa la loro vita insieme, sebbene l’oscurità li stia circondando ogni giorno di più. Un’opera impregnata di rabbia verso l’avidità e l’egoismo dell’uomo, principali artefici della crisi climatica, in equilibrio tra apocalisse e speranza.

L’autore, Fabrizio Bompani, classe 1985, da grande voleva salvare il mondo. Ci ha provato studiando ingegneria ambientale e impegnandosi nel settore energetico, ma non ha tardato a capire che non era quella la via. Ora ci prova impugnando una penna e ricordandoci che il tempo per ripensare una nuova società, più equa e in armonia con l’ambiente, è ormai terminato.
Arte e cultura

Scrinium celebra Matilde di Canossa: donazione all’Associazione Matilde di Canossa, un contributo al progetto di valorizzazione del Museo canossano

L’eredità indelebile di Matilde, attraverso un viaggio appassionante alla scoperta dei luoghi di Canossa e delle imprese di questa donna leggendaria.

Nella suggestiva cornice dell’Abbazia di Marola (RE), Sabato 11 Novembre 2023, Scrinium ha dato vita a un evento senza precedenti, trasportando i presenti in un viaggio appassionante attraverso i secoli. Un omaggio a Matilde di Canossa ha preso forma con la presentazione e il dono della riproduzione del Codice Vita Mathildis Cod. Vat. Lat. 4922, un tesoro custodito presso la Biblioteca Apostolica Vaticana. Questa donazione rappresenta un passo significativo nella preservazione della ricca storia di Matilde e della sua connessione con il territorio. Si è reso possibile il ritorno di questo gioiello al suo luogo d’origine, il Castello di Canossa. Questo evento straordinario, frutto della collaborazione tra Scrinium, la Società Studi Reggiana e l’Associazione Matilde di Canossa e con il patrocinio dell’Ufficio dei beni culturali e nuova edilizia della Diocesi di Reggio Emilia-Guastalla, ha aperto le porte per un accesso privilegiato a un patrimonio inestimabile.

La giornata è stata arricchita da una visita al Castello di Canossa e al Museo Nazionale ospitato sulla Rupe di Canossa, parte integrante del patrimonio storico dello Stato Italiano, oggetto di un progetto di valorizzazione ideato dall’Associazione Matilde di Canossa ODV risultato vincitore di un bando nazionale di conservazione e promozione del Ministero della Cultura.
La visita è proseguita con un’esperienza immersiva nella chiesa della S. Maria Assunta, cuore dell’Abbazia di Marola fondata dalla contessa Matilde tra il 1076 e il 1092, che ha con fervore ospitato l’evento culturale, offrendo ai partecipanti un’occasione unica di accesso a un luogo affascinante e intriso di spiritualità.

Gli interventi di illustri relatori hanno arricchito l’evento, dando voce alla straordinaria eredità di Matilde di Canossa:

Ferdinando Santoro, Presidente di Scrinium, ha svelato la missione e la progettualità di Scrinium presentando l’ambizioso progetto ventennale focalizzato sullo studio e sulla valorizzazione di fonti documentarie inaccessibili per motivi di tutela e conservazione. Nel contesto di questo significativo impegno, Scrinium si è dedicata attivamente alla divulgazione del prezioso manoscritto Vita Mathildis Cod. Vat. Lat 4922. Parte integrante di tale iniziativa è stata la promozione e assegnazione di un numero limitato di fedelissime ripro duzioni, autentiche ricostruzioni scientifiche del codice originale, con certificazione rilasciata direttamente dall’Istituzione Vaticana dove l’originale gelosamente custodito.

Angela Chiapponi, Presidente della Società Reggiana di Studi Storici e coordinatrice dell’Associazione Matilde di Canossa ODV, ha sottolineato l’importante contributo delle Società Storiche e delle Associazioni di volontariato nella promozione della conoscenza della storia e del territorio canossano. Sulla rivista Reggio Storia, che è patrocinata dalla Società di Studi Storici, nel corso dei 45 anni di pubblicazione ininterrotta, Matilde e le terre matildiche hanno avuto sempre un ruolo di grande rilievo sia negli aspetti storici che architettonici. L’Associazione Matilde di Canossa poi ha costruito un percorso che collega i castelli di Rossena, di Canossa e l’Abbazia di Marola in un percorso che permette di immergersi nel medioevo e nella storia della Gran Contessa e anche di poter soggiornare e vivere nei luoghi in cui è presente ancora il suo ricordo.

Monsignor Tiziano Ghirelli, Canonico della Papale Basilica di San Pietro in Vaticano, ha esposto l’importanza del patrimonio documentario e della sua attualizzazione al contesto culturale contemporaneo, presentando a titolo esemplificativo il progetto di studio e recupero dell’antico ricamo canossiano, a partire dalle pagine finemente miniate del Vita Mathildis. Il progetto si completerà con la realizzazione del tovagliato sacro che coprirà l’altare della Basilica di San Pietro, nell’oc casione delle imminenti celebrazioni in onore del Santo Pietro che si svolgeranno il 22 Febbraio p.v. e del prossimo anno giubilare. A tale riguardo, Sandra Cosmi, Presidente dell’Associazione Reggio Ricama, ha condiviso con entusiasmo i dettagli della notevole opera soffermandosi sull’impegno concreto sottostante al progetto guidato dal Monsignor Ghirelli. Con passione e fervore, ha trasferito al pubblico coinvolgendolo con racconti e aneddoti di tradizioni ormai dimenticate, ora magistralmente riscoperte grazie a questo straordinario sforzo.

Il Prof. Giorgio Montecchi, Presidente dell’Associazione Italiana Musei della Stampa e della Carta, ha sottolineato l’importanza della rete e della collaborazione tra associazioni, istituzioni pubbliche e organizzazioni private nell’ambito della conservazione delle antiche tecniche di produzione degli scritti.

La Dott.ssa Chiapponi ha poi espresso la grande riconoscenza dell’Associazione culturale Matilde di Canossa ODV che ha ricevuto in dono dal Dott. Santoro di Scrinium la preziosissima riproduzione del Vita Mathildis. L’Associazione la esporrà presso il Museo Nazionale di Canossa, luogo in cui il Codice ha visto la luce per opera del monaco Donizone, e all’Abbazia di Marola in occasione di eventi. Il Museo di Canossa fino ad oggi poteva disporre solo di alcune immagini fotografiche del Codice mentre ora potrà offrire ai visitatori la visione di un Codice che solo gli studiosi possono consultare accedendo alla Biblioteca Apostolica Vaticana.

Il presidente di Scrinium ha inoltre affermato: “Siamo onorati di contribuire alla conservazione della storia attraverso questa donazione. La ricostruzione scientifica del codice rappresenta un ponte tra il passato e il presente, consentendo alle generazioni future di comprendere appieno l’eredità di Matilde di Canossa, una donna senza tempo”. L’esemplare donato della Vita Mathildis Vat. Lat. 4922 troverà da oggi collocazione al Museo Nazionale del Castello di Canossa, diventando una vivida testimonianza silenziosa della nobile e virtuosa Matilde.

Scrinium, con solenne impegno, si dedica con enfasi a illuminare le pagine del passato, salvaguardando con zelo la trama della storia e fungendo da ispirazione per le generazioni future. La sua missione è intrisa di dedizione verso la conservazione e l’esaltazione del ricco patrimonio culturale italiano.
Arte e cultura

Inaugurazione della mostra Alketa LE TUFFATRICI N0.04 – 1 dicembre, Galleria Luar Bovisa Concept Space, Milano

Alkèta LE TUFFATRICI N0.04
mostra personale di Alketa Delishaj a cura di Luigi Marastoni.   
INAUGURAZIONE 1 dicembre 2023 alle ore 18.30  

Galleria / Luar Bovisa Concept Space Via Filippo Baldinucci, 60, 20158 Milano MI. 

Date della mostra dal 1 a 23 dicembre 2023.
Apertura mostra ogni settimana dal giovedi alla domenica
Orari 11.00 / 19.30  


QUANDO L'ARTE CELEBRA LO SPORT


“Le Tuffatrici” di Alketa è una collezione che celebra le donne pioniere del tuffo, che per la prima volta
hanno preso parte alle Olimpiadi di Anversa nel 1920.
Un momento storico che ha cambiato la narrazione dello sport e dell’inclusione femminile.
E così le vecchie istantanee ingiallite diventano lo spunto creativo per quadri e installazioni oniriche.
Questa curiosità ha permesso all'artista di tornare indietro di più di 100 anni
sventolando bandiere i valori dell’inclusione e della parità di genere.

La mostra prende il nome dall'opera che rende il valore iconico del lavoro di Delishaj
Figure eteree popolano un'atmosfera rarefatta Il segno leggero che le armonizza all'ambiente
non nega la loro funzione ordinante: stasi, ortostasi, logos. La ricerca è condotta per “arte del levare”:
Ordinate, composte, come gli innocui soggetti delle illustrazioni americane degli anni Trenta del secolo scorso,
alla stessa maniera fiduciosi, ma in diversa maniera ingenui; le figure, nell'atto del tuffo,
dimostrano l'intento liberatorio ed eroico. Diafane, liquide (come la pittura morandiana)
introducono uno spazio che appare vacuo, leggero: pavimento-acqua-cielo sono presenze delicate ma già mutevoli.  
Nelle opere più grandi, su tela, la figura si riduce a segno sintetico, minuta presenza, punteggiatura,
mentre lo spazio, mutevole sempre più mutevole, si fa più materico, espressivo, con gesti che rompono l'equilibrio associato alla bidimensionalità.
Tensione dei corpi, eros.

Info: www.alketa.art / alketa.studio@gmail.com
Arte e cultura

Può una fiaba fare notizia nel 2023?

Benché sia oggi sotto attacco, la creatività umana può ancora raccogliere infinite soddisfazioni. Magari scovando ambiti in cui l'intelligenza artificiale ancora fallisce miseramente.

Uno di questi l'ha individuato Aldo Cernuto scrivendo un racconto-fiaba di 10.000 parole, tutte brevi: mai sopra le cinque lettere. Un'impresa che sembrerebbe un'inezia per l'IA. Invece, allo stato attuale, un simile input la manda in tilt (provare per credere).  

"Nel mettere mano a questo lavoro – dice Aldo Cernuto – avevo però in mente altri obiettivi: un racconto originale con cui sfatare il pregiudizio che vede la nostra lingua soccombere all'inglese per brevità, e dimostrare quanto l'italiano scritto sia straordinariamente flessibile." 

Così è nata Viola e il libro di tutto, la storia di una bimba abbandonata due volte: alla nascita e poi anche dalla sorte, ma sempre assistita da quella magia che è propria di luoghi, oggetti e persone speciali. Una storia sulla solitudine e il suo superamento, raccontata con sole parole brevi. Ne è scaturito uno stile intermedio tra prosa e poesia, con un ritmo di lettura agile e oltremodo scorrevole. Un curioso mix di fluidità e musicalità. 

La vera sorpresa, però, è giunta ora – in occasione della pubblicazione – quando ci si è chiesti se l'intelligenza artificiale potesse mai riuscire in una simile impresa. Messa ripetutamente alla prova, anche in lingua inglese, si è rivelata del tutto inetta. 

Ecco quindi l'idea di allargare questo esperimento ad altri scopi. Un professore che darà un simile vincolo ai suoi studenti, ad esempio, avrà l’automatica certezza che dovranno far leva sulla propria creatività. E per l'IA sarà scacco matto, senza appello.

Viola e il libro di tutto è disponibile su Amazon.it, a 0,00 € con Kindle Unlimited e a 0,89 € per l'acquisto. Ulteriori informazioni su www.violalibro.it

Riferimenti: aldocernuto@gmail.com - info@violalibro.it - Tel. 348 2301615  

Aldo Cernuto (Torino, 1955) Copywriter e poi direttore creativo nei maggiori network internazionali di pubblicità, co-fondatore della Cernuto Pizzigoni & Partners, debutta con un saggio sulle idee  (Il Mal d’idea – Finedit, 1998). Scrive direttamente in inglese il suo primo romanzo (The Curse of Knowing – Clink Street Publishing, 2020). In italiano, invece, la sua seconda opera di narrativa (Le due vite di Tu – novembre 2021). Il racconto-fiaba Viola e il libro di tutto (dicembre 2023) è dunque la sua quarta pubblicazione.

Arte e cultura

EssereILNonessere è a Unpredictable – Paratissima. 01-05 novembre 2023. Torino

Il contatto visivo ha un ruolo fondante per le nostre relazioni giornaliere, è la comunicazione primaria, tutto inizia dagli occhi, dal modo in cui ci si guarda, si guarda se stessi e ci si relaziona con gli altri. Il contatto visivo è comunicazione universale, capace di trasmettere emozioni, sentimenti, intenzioni e volontà. In tutto questo panorama ben si inserisce l'arte visiva che per esprimersi non utilizza il linguaggio verbale ma modi e mondi differenti.

Ben si inserisce in questo ambito la partecipazione dell'artista emergente Azia Maria Sammartano, alias ' EssereILnonessere'. Specialista della comunicazione per formazione dal 2023 ha scelto di mostrare al mondo le produzioni di unione tra scienza neurolinguistica e arte in ogni sua forma. Per Paratissima espone nella sezione Unpredictable che porta in espressione l'inatteso e l'imprevedibilità della vita. L'artista esprime con la sua produzione per Paratisima la consapevolezza del tema proposto, parte integrante di ogni giorno, consapevolezza primaria che dona forza al sè. 

In mostra dal 01 al 05 novembre l'artista porta la 'Qualsiasi Giornata' di ognuno, fatta di sogni, percezioni, piccole azioni, pensieri, flussi di coscienza, imprevisti che si possono sempre trasformare in opportunità, perchè alla fine è sempre tutta una questione di prospettiva che consente la riuscita di un progetto. 



UNPREDICTABLE PARATISSIMA
Arte e cultura Eventi e spettacolo

La mostra #lasciamiandare di Monica Marioni arriva a Taranto per iniziativa del centro antiviolenza Sostegno Donna, in collaborazione con l’assessorato alle politiche sociali di Taranto

Dal 25 Novembre al 20 dicembre 2023 l’ipogeo di palazzo Spartera ospita il progetto artistico #lasciamiandare, di Monica Marioni, a cura di Maria Savarese e Maria Rosa Sossai, con il contributo dello psicologo Stefano Di Carlo.

#lasciamiandare racconta attraverso installazioni e videoperformances il percorso emotivo che conduce dalla presa di coscienza di vivere un rapporto tossico alla progressiva riconquista del proprio giudizio, della corretta prospettiva di sé e del mondo, e quindi alla liberazione da tale relazione. Partendo da un’esperienza personale, il progetto si articola quindi in un corpus di opere che hanno come tema le dinamiche psicologiche emblematiche della dipendenza affettiva.
Il progetto è un vero e proprio viaggio, sia dell’interiorità che fisico. Le diverse mostre realizzate sul territorio nazionale fra Napoli, Vicenza, Capri e Lecce sono state pensate infatti come esperienze immersive. Ognuna si focalizza su una fase dell’esperienza relazionale tossica: dalla prigionia all’oggettivazione, dalla manipolazione - fra controllo, isolamento, gaslighting - fino allo scarto, da cui poi parte la lunga strada verso la riconnessione con se stessi, verso la consapevolezza, il divenire e, quindi, la rinascita che permette di vedere ciò che prima non si riusciva nemmeno a percepire. È un lungo cammino, quello verso la consapevolezza come stabile dimensione esistenziale a cui tutti dovremmo tendere.
Utilizzando diversi media linguistici – dalla performance, al video, dalla fotografia al disegno – l’artista vicentina ha impiegato gli ultimi cinque anni della sua vita a tessere una fitta ed intensa trama narrativa in diversi capitoli per raccontare quel percorso che, partendo da una condizione di vittima all’interno di una relazione tossica, l’ha condotta verso la riappropriazione di sé, approdando ad una vera e propria rinascita.
C’è un senso di continuità tra le diverse mostre del progetto #lasciamiandare, anche se ognuna di esse possiede una piena autonomia. Alcuni elementi infatti ritornano e si ripresentano sotto una veste diversa, ampliandone il significato. Ogni tappa che si aggiunge è un ulteriore tassello verso consapevolezze prima sconosciute, attraverso la sperimentazione di nuove forme.
I luoghi all’interno dei quali sono allestite le mostre rivestono per l’artista un ruolo fondamentale, indirizzando le scelte e interagendo con le opere e con il pubblico che in tal modo diventa parte integrante del progetto artistico.

L’allestimento tarantino è un’iniziativa di Sostegno Donna, centro antiviolenza gestito dall'Associazione Alzàia Onlus ETS in ATS con l'Associazione Sud Est Donne, di concerto con l’Assessorato ai Servizi Sociali, Politiche d'Inclusione e Pari Opportunità di Taranto nella persona dell’assessore Gabriella Ficocelli.
La promozione di attività ed eventi legati al cambiamento culturale, alla sensibilizzazione e prevenzione del fenomeno della violenza su donne e sui minori sono parte integrante dell’attività del centro, e in questo ambito si inserisce la mostra #lasciamiandare.
Il centro antiviolenza Sostegno Donna è impegnato da anni a contrastare il fenomeno della violenza di genere sul territorio di Taranto, attraverso un lavoro quotidiano che mira a promuovere il benessere, il rispetto della dignità personale e l’autonomia delle donne. Uno spazio di ascolto e sostegno concreto che aiuta le donne ad uscire da situazioni di violenza fisica, psicologica, economica, sessuale, stupro, molestie, stalking e violenza assistita, grazie al lavoro coordinato di un’equipe di professioniste.  

La sede espositiva è resa disponibile dall’associazione Follow your sun, che gestisce l'ipogeo di Palazzo Spartera in collaborazione con l’associazione Del Pittaggio del Baglio.
Follow your sun è impegnata nella promozione della cultura storica della città di Taranto attraverso la riscoperta e la valorizzazione dei siti.
L'associazione è impegnata unitamente ad altre e con varie università nel proseguire gli studi su quella che si sta rilevando una vera e propria rete sotterranea, una sorta di città sotto la città che si punta a rendere sempre più fruibile.

Gli Ipogei, nello specifico della città vecchia, antica akropolis, sono parte attiva di questo processo di riscoperta di identità plurimillenaria. L'ipogeo di Palazzo Spartera si inserisce perfettamente in questo contesto, e attraverso ampi e articolati ambienti partenti dall'essere stato un'antica cava di età greca ne descrive varie fasi di utilizzo sino ad arrivare ad essere stata parte sotterranea di un convento.  
L’allestimento trasforma questi ambienti sotterranei in un'allegorica casa-prigione, nella quale la violenza fisica e psicologica viene percorsa tramite installazioni e video che richiamano simboli e momenti di una prigionia che è in primis mentale, ma spesso poi delimitata anche in termini spaziali. Chi è vittima di una relazione tossica infatti non ha libertà di movimento, viene progressivamente isolato e costretto in spazi ben delimitati dal controllo esercitato dal carnefice. L’architettura dello spazio riproduce in modo allegorico la realtà quotidiana così come viene vissuta e percepita dalla preda.

Completano l’esposizione le opere video La Colpa e Il fiore dello scarto, inediti realizzati appositamente per questo allestimento tarantino.
La Colpa riflette sul senso di colpa delle vittime in termini di responsabilità personale, ovvero su quante delle offese e dei danni ricevuti dagli altri le raggiungano per loro concessione, per la loro propensione al rimanere in una situazione punitiva, intrinseca o indotta che sia.
Il fiore dello scarto è una riflessione visiva sulle vite ed i sacrifici della comunità di Taranto, in relazione alla propria storia industriale. La contrapposizione insanabile fra i cittadini, che vogliono la chiusura degli impianti, e i lavoratori che difendono l’occupazione, pur essendo le prime vittime dei veleni, manda in scena l’impossibile scelta fra lavoro e salute, una tragica empasse che annulla la voce in capitolo di entrambe le fazioni riducendole a mera forza lavoro, utilizzata, consumata nel corpo e nell’anima, e alla fine semplicemente scartata senza remore.


Nota biografica Monica Marioni
Artista multidisciplinare, Monica Marioni fa dell’arte una professione a seguito dell’incontro con Antonina Zaru, gallerista e mecenate, che la spinge a muovere i primi passi partendo da Napoli con una collettiva a palazzo Crispi. La collaborazione pluriennale culmina con l’invito a realizzare un’opera monumentale nell’ambito di un evento collaterale alla 53^ Biennale d’Arte di Venezia. È così che crea “Ego”, installazione e videoarte unite in un unico lavoro. Approda poi alla “pittura digitale” con il progetto “Ninfe”, presentato a Vicenza per iniziativa della Fondazione Vignato per l'Arte, e con “IO SONO”, allestito a Milano alla Fondazione Stelline, durante il quale incontra per la prima volta la performance, ospitando il danzatore Butoh tedesco Imre Thormann. Con “REBUS” del 2013 Monica Marioni torna al materico in tecnica mista, così come nelle successive opere di “FAME!”, progetto pensato per EXPO 2015 – Feed the planet, ma presto svincolatosi per raccontare tutte le «fami» proprie dell’individuo contemporaneo attraverso la compresenza di quadri, foto, installazioni e momenti performativi. Con FAME! al PAN di Napoli inizia la collaborazione con la curatrice Maria Savarese attraverso il progetto filmico LE UMANE PAURE. “HOTEL MO.MA”, curato da Maria Rosa Sossai e presentato nel febbraio 2019 a Vicenza, ha segnato invece un avvicinamento deciso verso un’arte più minimale e concettuale, installativa e performativa.
In ogni sua forma l'attenzione artistica di Monica Marioni è sempre concentrata sulla figura umana, che rappresenta con una vasta e varia gamma espressiva atta a raccontare le paure, ansie e nevrosi dell’individuo contemporaneo: in particolare nel più recente progetto, #lasciamiandare (2022 – in corso), nel quale l’unione di videoperformances ed installazioni è volta alla costruzione di un’esperienza emotiva che avvicini alla consapevolezza della tossicità di molti rapporti relazionali.
Arte e cultura

UNA MINIERA DI VALORI, PASSATO E FUTURO NEL CUORE DI MILANO

Torna "Una miniera di valori", il 21 Ottobre p.v. alle ore 18.00 presso la Fonderia Napoleonica via Thaon di Revel, 21 a Milano. Dopo il successo del debutto al Teatro Filodrammatici e la seconda performance al Teatro della Casa della Memoria, una nuova occasione nel cuore di Milano, per diffondere cultura e storia, in cui passato e futuro si inseguono a partire dai canti delCoro dei Minatori di Santa Fiora.

L’evento, organizzato dal Rotary Club Passport Innovation, con il supporto di Milano Sostenibile ed in collaborazione con il Comune di Milano e Cofoundry Coworking, porta in scena un racconto popolare di lavoro, migrazione e riscatto, proprio dei minatori di quel distretto minerario del Monte Amiata che, dopo la chiusura e la vendita della Montecatini, sono stati obbligati a cambiar vita migrando, per cercare fortuna altrove. Molti di loro hanno lasciato la Maremma per raggiungere Milano, contribuendo, non senza sacrifici, a fare della metropoli meneghina la locomotiva del nostro Paese.

Protagonista della serata Il Coro dei Minatori di Santa Fiora, con la partecipazione di:
Francesco Tricarico, Michele Fazio, Dagmar Segbers e Marco Brioschi.

Lo spettacolo sarà preceduto da un incontro moderato da Sara Monaci Giornalista de “Il Sole 24 ORE”, in cui interverranno:
Giuseppe Talamazzini, Presidente del Rotary Club Passport Innovation;
Fabrizio Capaccioli, Amministratore Delegato di Asacert;
Gianluca Comazzi, Assessore al Territorio e Sistemi verdi Regione Lombardia;
Pierfrancesco Maran, Assessore alla Casa e Piano Quartieri Comune di Milano;
Beatrice Uguccioni, Consigliera del Comune di Milano.

Una grande serata narrativa tra musica e racconti della storia del nostro Paese e della Città di Milano
Spettacolo gratuito ed aperto al pubblico, previa iscrizione su Eventbrite 
Segreteria organizzativa: segreteria@rotaryclubinnovation.org
Arte e cultura

Il nuovo giallo di Daniele Gonella: un ladro mascherato, un omicidio e un’intricata rete di alleanze

Dopo il suo esordio con “L’amico fedele”, Daniele Gonella continua a muoversi nel mondo dei gialli con il suo nuovo libro “Il triangolo” (Youcanprint), ambientato a Dressano, una cittadina ideale che l’autore colloca in Veneto.

Daniele Gonella, classe ’84, è uno scrittore veneto il cui grande interesse in merito al mistero e alla risoluzione di casi lo porta a trasferire questa sua predilezione all’interno di entrambi i suoi romanzi.

L’incipit di questo giallo prende le mosse dal classico caso di furto: Emilio Bortot, un cittadino qualunque, sorprende in casa sua un ladro e, in seguito ad uno scontro, si ritrova costretto a farsi giustizia da solo e ad ucciderlo. Da qui partono le indagini che portano gli inquirenti che si occupano del caso a porsi una serie di domande: quale identità si nasconde dietro il volto mascherato del cosiddetto Posatore? Ma soprattutto, per quale motivo quest’ultimo si trova in casa di Emilio Bortot? Ha agito da solo o per conto di qualcun altro?

La dinamica dell’episodio risulta apparentemente semplice, ma qualcosa fa storcere il naso a Leo Rodgher, protagonista anche del primo romanzo, che torna alla ribalta, insieme al suo braccio destro Boris Castaman, con nuove indagini ed intrighi, dove nessun elemento può essere trascurato poiché potrebbe essere la chiave di volta per il disvelamento del caso. D’altra parte però, anche Leo si trova in una posizione scomoda, cosa che lo porta ad instaurare un’alleanza con Angelo Bietta, agente di polizia, la quale ha due elementi imprescindibili: entrambe le parti si trovano in una condizione di necessità dell’aiuto dell’altro e hanno qualcosa che, invece, all’altro può tornare utile. Questo dà poi il via alla creazione di un’intricata rete di alleanze tra i vari personaggi del romanzo che rendono la vicenda sempre più avvincente.

Lo stesso Gonella racconta ai lettori la sua opera, accompagnandoli alla scoperta dei misteri che si celano dietro questa storia, in quest’episodio podcast

Lo stile dinamico, la spiccata suspence e le pennellate ironiche appassionano il lettore che, attratto dai minuziosi ma significanti dettagli, si lascia trascinare all’interno delle elucubrazioni mentali, delle indagini coinvolgenti e degli incontri stimolanti che si verificano tra i personaggi. Al contempo, il lettore viene conquistato dall’analisi della parte più profonda ed emotiva dei protagonisti, il cui profilo viene mostrato a trecentosessanta gradi, includendo le vicende private. E proprio alla luce dei vari rapporti interpersonali, sorge spontanea la domanda: chi di loro sarebbe disposto a fare qualsiasi cosa? E per chi?

Maggiori informazioni sul libro sono reperibili qui dove è possibile anche leggere un'anteprima.

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